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Pescara, 25/11/2024
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Data: 21/01/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Le accuse degli esperti al sistema abruzzese «Le zone a rischio devono essere evacuate»

ROMA «L'imperativo, quando ci sono precipitazioni nevose ingenti in un breve lasso di tempo, è evitare che la neve si accumuli nelle strade. Bisogna intervenire subito, mentre si deposita. Si possono lasciare i cumuli solo nelle vie che conducono a frazioni o edifici inabitati, di certo non verso alberghi o case abitate. E se le previsioni meteo annunciano ancora neve, dove c'è gente e non ci sono adeguate attrezzature spartineve, di norma si procede all'evacuazione». Danilo Cau, titolare di un'azienda del Canton Ticino specializzata nello sgombero di neve, che ieri mattina ha inviato mezzi dalla Svizzera nel Teramano, non ha dubbi: permettere che le strade che conducevano all'hotel Rigopiano, a Farindola, in provincia di Pescara, fossero innevate, è stato un errore nella gestione dell'emergenza abruzzese. Non l'unico. Tra le perplessità pure la mancata evacuazione della struttura, nonostante l'allerta meteo. «In una zona isolata e con tali previsioni, si sarebbe dovuto evacuare l'albergo sin dalla sera prima, soprattutto sapendo di non essere attrezzati per uno sgombero veloce», ha aggiunto. Non una questione di strategia ma di puntuale calcolo dei tempi necessari per intervenire e condurre a buon fine le operazioni. Senza rischi. «Quando comincia a depositarsi qualche centimetro di neve, se le precipitazioni sono abbondanti, bisogna subito far partire gli spazzaneve. Se si accumula, non si riesce più a spostarla e servono le turbine».
I TEMPI A dettare i tempi sono le altezze della neve. «Quando ne cade così tanta in un breve periodo e su una strada tanto lunga, oltre venti chilometri, come quella che conduceva al rifugio, non è possibile pensare di poter ripulire in poco tempo. Servono ore, si va al ritmo di un chilometro, forse uno e mezzo, ogni ora. E questo in condizioni ottimali. Se ci sono ostacoli, come alberi caduti, le operazioni rallentano». Senza contare la nevicata continua che vanifica parte dello sgombero. «Per liberare la strada, gli spazzaneve devono entrare in funzione già quando la neve raggiunge i 4-5 centimetri di altezza. Quando arriva a venti si opera con le turbine». Ciò significa, quindi, che il mezzo atteso e mai arrivato all'albergo, probabilmente, si sarebbe rivelato inutile. «Se lo spazzaneve fosse arrivato in mattinata al rifugio, sarebbe stato comunque tardi - conclude - L'intervento sarebbe dovuto iniziare la sera prima».
All'indice, pure possibili ritardi nei soccorsi, sottolineati da molti, perfino da Quintino Marcella, il ristoratore che aveva dato l'allarme. «Ritardi ci sono stati, è indubbio - ammette Antonio Iovino, responsabile Protezione civile Abruzzo - Per l'evento eccezionale la macchina dei soccorsi si è dovuta organizzare in modo diverso dal solito. Bisognava capire cosa stesse accadendo e pianificare azioni. Qualche ora è effettivamente passata». Criticità sarebbero state dettate anche dai mezzi, forse pochi e inadeguati. Molte le macchine poi giunte da altre regioni. «Il nostro sistema si basa sulla sussidiarietà - afferma il Dipartimento nazionale di Protezione civile - Quando i mezzi sono insufficienti, partono colonne mobili dalle regioni più attrezzate. Sperando non ci siano contemporaneamente emergenze ovunque». «Al di là delle polemiche, in Abruzzo servono più mezzi e già dislocati in montagna - dice la senatrice Pd Stefania Pezzopane, ex-presidente della Provincia dell'Aquila - Il tempo per arrivare può essere di fondamentale importanza per i soccorsi. Gli spartineve sono molto lenti, devono essere sul posto quando sono annunciate precipitazioni consistenti. Si sono rivelati insufficienti».

LE ATTREZZATURE Sulle macchine pure Rudolf Pollinger, responsabile Protezione civile Alto Adige, ora nelle Marche: «Nelle regioni alpine e prealpine, abbiamo attrezzature potenti per liberare i Passi e gestire meglio situazioni difficili. La realtà è diversa dove gli inverni sono meno lunghi e le nevicate meno frequenti».

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