PESCARA La partecipazione è immensa, la dedizione totale. Chi è impegnato in prima persona nella macchina dei soccorsi entrata in azione a Farindola non si risparmia in alcun modo, non pensa né a mangiare né a dormire, nonostante siano passate molte ore da quando è scattato l'allarme per la valanga che ha travolto e distrutto l'hotel Rigopiano. Sono circa 600 le persone che in questi giorni fanno capo al Centro operativo comunale tra Protezione civile, Alpini, Soccorso alpino, Croce Rossa, Misericordia, Vigili del fuoco, Polizia, Corpo forestale dello Stato, Esercito, Polizia municipale, Carabinieri, Guardia di Finanza e 118. Ma le forze in campo non si esauriscono qui perché c'è una grande disponibilità a collaborare, come dimostrano le innumerevoli offerte che continuano ad arrivare al Coc, come dice il responsabile, Antonio Baldacchini, presidente del Consiglio comunale di Penne. «Penne», fa notare, «sta vivendo un momento difficile, inaspettato, imprevedibile. Quell’hotel c’è da quarant’anni, una slavina non c’era mai stata». E ora si va avanti sosta per affrontare una situazione delicatissima. «Abbiamo cercato di coinvolgere tutte le forze possibili ed immaginabili per dare il massimo e ho registrato un grande impegno, con la partecipazione di tutti», spiega Baldacchini approfittando di in un attimo di tregua. Oltre alla corsa contro il tempo dei soccorritori per salvare chi è rimasto intrappolato dentro il resort, si è attivata una catena della solidarietà che sta attraversando tutta l'Italia. «Ci stanno arrivando tantissime telefonate e ci offrono di tutto, dal denaro ai viveri, dalle attrezzature alle coperte, fino alla collaborazione di alcuni professionisti, e poi ci sono i volontari, pronti ad arrivare qui. Mettono a disposizione ciò che hanno, a partire dal tempo, senza guardare all'orologio, senza badare al freddo. E noi accettiamo tutto, perché ne abbiamo bisogno». Impossibile dire fino a quando si andrà avanti, anche perché al Coc di Penne non si lavora solo sull'emergenza di Farindola ma anche per i comuni dell'area vestina paralizzati dalla neve. «Proseguiremo fino a quando sarà tirato fuori dall'hotel il numero più alto possibile di persone in vita e fino a quando tutti i cittadini della zona torneranno alla normalità», dice sempre Baldacchini con grande energia. Il responsabile del Coc lancia poi un appello, per integrare i macchinari a disposizione. «Sono necessari dei mezzi spazzaneve speciali» spiega, «da usare sia a Farindola che a Penne. Più ce ne sono e meglio è perché in questa fase la neve accumulata va spazzata» e poi ci sono dei comuni, come Montebello di Bertona, dove l'emergenza neve non è stata ancora superata e bisogna intervenire per puntare al ritorno alla normalità. L’imperativo è andare avanti, senza se e senza ma. E le unica battute di arresto, a livello emotivo, si avvertono quando arriva la notizia di qualcuno che non ce l’ha fatta, ed è stato ucciso dalla valanga che ha schiacciato l’hotel Rigopiano. «Quella è la fase più delicata perché la notizia va data ai parenti». Intanto le ricerche sono proseguite anche nella notte e oggi è atteso l’arrivo di altri soccorritori, personale specializzato che darà il cambio a chi è stato impegnato fino ad ora nei soccorsi mantenendo accesa la speranza degli italiani.