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Data: 22/01/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
La difesa dell'Enel - «Blackout, oggi la svolta per tutte le utenze Ma continua il lavoro: i sindaci ci aiutino»

ROMA «È quasi finita». Solo «poche migliaia di famiglie» (circa 20.000) sono ancora al buio in Abruzzo. È «questione di ore», assicura il country manager Italia di Enel, Carlo Tamburi. Far scendere quei numeri (dalle oltre 200 mila famiglie iniziali), e farlo in fretta, è un pensiero fisso da giorni, notte e giorno, dice. Ma anche ora che l'emergenza sembra alle spalle, Tamburi sa che non può abbassare la guardia: «Ora dobbiamo ricostruire in modo sostenibile interi tratti di rete elettrica. E potremmo trovarci a farlo in condizioni altrettanto estreme. Due o tre metri di neve da smaltire, con rischio di slavine e inondazioni, possono essere un problema. Quindi chiediamo anche in questa fase la collaborazione delle istituzioni locali». Sindaci in testa.
Dottor Tamburi, come si può lasciare al freddo metà Abruzzo per giorni? Cosa non ha funzionato?
«Sono caduti pali e tralicci sotto il peso dei manicotti di ghiaccio. Dunque si sono interrotte 200 linee, impattando su 3.000 chilometri di rete, metà della rete di media tensione abruzzese. Ma muoversi su 10.000 chilometri quadrati, tra stradine comunali per andare alle frazioni isolate è veramente complicato. Abbiamo impegnato 1450 tecnici, 500 mezzi e 500 gruppi elettrogeni richiamati da tutta Italia. E i nostri uomini hanno lavorato in condizioni ai limiti della sicurezza, rialimentando oltre 190 mila famiglie».
Potevate muovervi con più anticipo, visto che tanta neve era annunciata...
«Ci siamo mossi subito, con il primo allerta meteo, con 750 uomini, il doppio delle forze ordinarie. Ma, ripeto: sono territori impervi. E comunque una perturbazione così non era prevista, per intensità e durata».
Non dovrebbe, però, essere consentito però che i tralicci siano abbattuti dagli alberi, no?
«La manutenzione è costante e fatta bene. Quindi rispettiamo anche la cosiddetta fascia di rispetto, lo spazio laterale che varia a seconda delle linee».
Ma quanto investite nella rete?
«In Italia circa 1,5 miliardi all'anno e abbiamo la rete migliore al mondo per qualità del servizio, secondo i parametri dell'Autorità dell'energia. Così in Abruzzo, la durata media delle interruzioni all'anno è scesa da 53 a 44 minuti nel 2016.
Non è molto d'accordo il presidente della Regione
...«Ci confrontiamo regolarmente con tutte le istituzioni, in modo franco, ma con l'obiettivo comune di rendere il miglior servizio ai cittadini. Gli obiettivi del Distributore sono chiaramente fissati dall'autorità. In 5 anni in Abruzzo abbiamo investito oltre 200 milioni, compresi i 50 previsti nel 2016».
Farete ancora di più per prevenire situazioni di questo tipo?
«Gli impegni già in campo permetteranno di migliorare il controllo da remoto. Poi proseguirà la segmentazione della rete con una magliatura sempre più fitta. Anche questo permetterà di controllare meglio i guasti. Ma abbiamo già una rete smart all'avanguardia e gli investimenti da soli non fermeranno la neve».
Potevate installare più gruppi elettrogeni se la viabilità non fosse stata così difficile? C'è responsabilità degli enti locali?
«Abbiamo collaborato perfettamente con la Protezione civile, i Vigili del Fuoco e le Prefetture. Davvero un salto di qualità nel coordinamento rispetto al blackout del 2015. C'è stato il coordinamento di tutti. Ma con alcuni sindaci ha funzionato, con altri meno. È il Comune che decide dove far arrivare, per esempio, lo spalatore dell'esercito».
Ma interrare la rete?
«I costi sarebbero alti, un miliardo soltanto per l'Abruzzo. Senza contare i limiti del territorio e le difficoltà di gestione dei guasti».
L'emergenza doveva chiudersi sabato. A che punto siete?
«Rimane qualche criticità concentrata nella provincia di Teramo, ma sarà smaltita a breve, entro domenica».
C'entra con il ritardo il palo di alta tensione di Terna a Civitella del Tronto?
«C'è la massima collaborazione e siamo sicuri si supererà il problema che coinvolge circa 10.000 nostre utenze».
Siete pronti alle richieste di risarcimento minacciate?
«I risarcimenti sono automatici e fissati dall'Autorità».
Nel 2015 il conto è arrivato a 27 milioni per meno giorni.
«Deciderà l'Authority».
E' vero che ci sono stati danni alla diga di Campotosto?
«Nessun danno.
Sollevato dopo giorni critici?
«Non è finita. Abbiamo davanti ancora 3-4 settimane di lavoro. E servirà la massima collaborazione degli enti locali».

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