«Non riaprirò le scuole fino a quando non saranno tutte controllate dai nostri tecnici e da quelli dalla Protezione civile». E' netta la posizione del sindaco Maurizio Brucchi, quando, al termine della conferenza stampa indetta dal Prefetto Gabriella Patrizi al Parco della Scienza, annuncia che i plessi scolastici non riapriranno mercoledì, e probabilmente resteranno chiuse per tutta questa settimana. Le verifiche partiranno da oggi, ma Brucchi è critico verso l'annuncio della Commissione Grandi rischi, che non ha escluso terremoti di magnitudo pari a 6-7. «Non è questo il modo di fare prevenzione afferma il sindaco l'unico obiettivo che si raggiunge così è quello di far allarmare la popolazione. In ogni caso riaprirò le scuole solo quando sarò certo che sono state tutte verificate e che nessuna ha problemi, altrimenti i ragazzi resteranno a casa». Per Brucchi quella che stiamo vivendo è «un'emergenza epocale»: dunque anche il calendario scolastico va messo in secondo piano. «E' un anno particolare e difficile aggiunge bisogna prenderne atto». Il Comune ha già iniziato a pulire gli spazi antistanti alle scuole, controllando anche le infiltrazioni d'acqua che ci sono nei plessi con tetti piani. Il ritorno alla normalità è lontano: ci sono ancora frazioni di Teramo isolate, come Colle Izzone, e circa 900 case in cui manca, da sette giorni, la corrente. Sono circa 2000, secondo i dati della Prefettura, le persone che sono state evacuate o che hanno lasciato la propria abitazione in maniera autonoma. Nel corso della conferenza stampa, a cui hanno preso parte anche i vertici delle Forze di Polizia, dei Carabinieri e della Protezione civile, è stato fatto anche il punto sulle utenze Enel ancora disalimentate in provincia: ieri mattina alle 6 erano 14.422, anche se poi i tecnici della società elettrica hanno lavorato per tutto il giorno, su circa 9 mila. La preoccupazione più grande riguarda l'allerta valanghe: il livello di rischio, che riguarda anche le fasce collinari, è pari a 4. Continuano ad arrivare i soccorritori: 160 specializzati per il recupero in alta quota e anche Carabinieri forestali dal Friuli Venezia Giulia e 5 nuove frese, oltre ad una turbina grande messa a disposizione dalla Valle D'Aosta. Ci sono 9 elicotteri a disposizione. Sono stati istituiti cinque Ucl, posti di comando dei Vigili del Fuoco ad Atri, Rocca Santa Maria, Isola del Gran Sasso, Bisenti. Restano ancora 30 strade provinciali chiuse, 19 percorribili solo ai mezzi di soccorso e una decina di frazioni non ancora raggiungibili. I Vigili del Fuoco hanno realizzato oltre 370 interventi, ma ne restano in coda circa 600 e il numero è destinato a salire: a volte, però, giunti sul posto, si rivelano dei falsi allarmi. Solo nella mattinata di ieri ci sono stati 13 casi del genere, che, purtroppo, hanno fatto perdere tempo prezioso ai soccorritori.