Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/11/2024
Visitatore n. 740.949



Data: 24/01/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Ce li hanno ammazzati» la rabbia di papà Feniello

PESCARA Subito dopo essere stato estratto vivo dalle macerie aveva detto che era riuscito a sopravvivere pensando alla sua mamma. Ieri, dai fratelli più grandi Piergiovanni e Riccardo, dagli zii e dai nonni gli è stato detto di continuare a pensare a loro, ma come degli angeli che lo proteggeranno per sempre e di essere ancora più forte. Adesso Edoardo Di Carlo, 10 anni, sa di aver perso entrambi i genitori. La terribile notizia gli è stata comunicata alla presenza di psicologi. Parole che, seppure con tutte le accortezze del caso, nessun bambino di quell'età, ma nessuno in generale, avrebbe voluto sentire.
Gli è stato chiesto se volesse lasciare l'ospedale per tornare a casa ma lui ha detto di no. Ha preferito restare ancora nel reparto di Pediatria, in cui è stato ricoverato, e in cui può contare su psicologi di sostegno che non lo lasciano un attimo così come anche i parenti più stretti. «Qui - ha detto a tutti - mi sento più protetto». Oggi se vorrà, dicono i medici, potrà uscire, anche se questo dipenderà molto dalla valutazione degli specialisti che lo stanno seguendo. Ad occuparsi di lui sarà il fratello più grande Piergiovanni, a cui è stato ufficialmente affidato.

L'ATTESA DI SAMUEL Ed è rimasto in ospedale anche Samuel Di Michelangelo, di 7 anni, figlio di Domenico Di Michelangelo, poliziotto chietino in servizio al commissariato di Osimo, e di Marina Serraiocco, i quali figurano ancora nella lista dei dispersi. Come Edoardo è seguito da psicologi e pure lui ieri ha deciso di aspettare un po' prima di tornare a casa. Vuole farlo assieme ai genitori. Per il momento sarà affidato ai nonni che, come lui, sperano in un miracolo. Un miracolo che ha ricevuto senz'altro la famiglia di Giampiero Parete che ieri invece ha lasciato l'ospedale. Per tutti loro, una gioia infinita. Felicissimi anche i fidanzati di Giulianova, Giorgia Galassi e Vincenzo Forti, tornati alla loro vita quotidiana e al lavoro nella pizzeria di cui Vincenzo è titolare. Dimessa dall'ospedale anche la 25enne pescarese Francesca Bronzi. «Fisicamente sta bene - dicono gli amici -, ma psicologicamente è molto provata, non riesce neppure a parlare, ha un filo di voce. Si tormenta e non smette di pensare al suo Stefano». Stefano Feniello, il fidanzato, in un primo tempo dato per vivo e poi cancellato dalla lista dei superstiti. E insieme a Francesca si dispera anche Alessio, il padre del giovane che aveva compiuto 28 anni martedì scorso e che si trovava nell'hotel Rigopiano proprio per festeggiare il compleanno. Ieri mattina c'è stato l'ennesimo sfogo di papà Alessio, che non si dà pace e punta il dito contro le istituzioni per come hanno gestito l'emergenza. «Quelli che sono morti - ha gridato - sono stati uccisi, quelli che ancora non rientrano sono stati sequestrati contro il loro volere perché volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti tutti vicino al caminetto come carne da macello». Ne ha per tutti, il papà di Stefano. «Nel 2017 non si possono permettere queste cose - ha continuato -. Io vado tutti gli anni in Trentino e sono libero di salire e scendere quando voglio, perché danno il servizio. Se in Abruzzo non sono in grado di dare questo servizio, per me queste strutture vanno chiuse. È inutile che si fa un hotel lussuoso e poi non c'è un mezzo per pulire la strada. Ci poteva capitare chiunque».
Poi papà Feniello riferisce poi quanto raccontatogli da Francesca e cioè che Stefano era insieme a lei al momento della slavina nella sala del camino e anche dopo il crollo. «Ne è certa - ha spiegato Alessio - perché grazie alla luce del telefonino è riuscita a riconoscere l'orologio che proprio lei gli aveva regalato, oltre al maglione che indossava. Un maglione molto particolare. La ragazza mi ha detto che Stefano si lamentava e poi di non averlo sentito più». L'uomo chiede ora solo verità e anche giustizia.

IL PASTICCERE Nel reparto di rianimazione dell'ospedale pescarese vive ore d'angoscia anche Giampaolo Matrone, il pasticcere di Monterotondo, che non ha più notizie della compagna Valentina Cicioni, infermiera al Policlinico Gemelli di Roma. Matrone è ancora ricoverato in ospedale per un problema al braccio destro, uno schiacciamento, per il quale è stato sottoposto ad intervento chirurgico. Fra oggi e domani dovrebbe essere trasferito dal reparto di Rianimazione a quello di Ortopedia. Le sue condizioni fisiche sarebbero in miglioramento, ma è molto provato per quanto accaduto. «Pensa continuamente alla sua bambina - dicono gli amici - e spera di poterle riportare a casa la sua mamma».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it