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Pescara, 24/07/2024
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Data: 24/01/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Siamo nel cuore di ghiaccio per ora c'è soltanto morte»

PESCARA «Cerchiamo di arrivare al cuore dell'hotel collassato. Pensiamo che la slavina possa non aver raggiunto tutti i locali, e che ci sia un nucleo della struttura non raggiunto. Abbiamo la speranza di trovare ancora persone in vita, anche se non c'è nessuna certezza. Stiamo procedendo da locale a locale, stiamo aprendo varchi in muri anche da ottanta centimetri. Siamo riusciti a sfondare con un escavatore quel muro di neve che ci impediva di far giungere i mezzi pesanti fino alla struttura». Così Luca Cari, portavoce dei vigili del fuoco sul sito di Rigopiano. La task force delle ricerche non molla. Lavora e trattiene il fiato in attesa di segnali di vita. Ma per ora c'è morte, e solo morte. Alle 7,30 di ieri è stato recuperato un corpo, probabilmente quello del senegalese disperso. Poi quello di una donna non ancora identificata. E in serata sono stati individuati altri cadaveri, in un'area ricoperta di travi e solai.
RESPIRI«Ogni volta che scopriamo una salma, proviamo una grande tristezza che toglie il respiro, perché il nostro pensiero va anche ai familiari delle vittime. Sono gli spazi vuoti che ci danno speranza», aggiunge Marco Bini del Soccorso Alpino Gdf. L'unico momento di serenità la scoperta di tre cuccioli di pastore abruzzese, figli di Nuvola e Lupo, i due cani dell'hotel Ricopiano, poi recuperati dai carabinieri. Le loro condizioni di salute sono risultate discrete. I cuccioli erano venuti alla luce il 4 dicembre scorso, e depositati dalla madre nel locale caldaia. I soccorritori hanno dovuto abbattere un muro per salvarli. «Un piccolo raggio di sole nella sciagura» commenta un carabiniere mentre stringe tra le sue braccia uno dei cagnolini. Al quinto giorno di ricerche il lavoro diventa più rapido. E' aumentata la forza lavoro. Ognuno ha il proprio compito da svolgere. Gli occhi sono concentrati in quei varchi scavati con grande fatica. Non c'è tempo per parlare. Ogni rumore, ogni respiro, ogni lamento, dona loro la speranza di trovare qualcuno ancora in vita. Nel silenzio, rimbomba soltanto il rumore della motosega dei vigili del fuoco che taglia le travi e delle pale, impugnate per togliere la neve killer che ha imprigionato corpi e inghiottito la struttura. Un tuffo al cuore sotto le divise quando i colpi di badile fanno emergere effetti personali di clienti e dipendenti dell'Hotel. Un accendino, fogli, brandelli di borse, materassi, scarpe, testimoni di vite vissute e forse spezzate. Il turno viene cambiato ogni 8-10 ore, per consentire ai soccorritori di rifocillarsi e riposare.
Il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza ha disposto sul campo 42 unità. Sono state allestite alcune tende, con la messa in funzione di un impianto di riscaldamento. All'interno sono serviti pasti in condizioni più umane. Il Soccorso Alpino ha invece operativi circa 90 tecnici. Sul fronte della valanga continua l'opera di scavo in profondità per raggiungere le parti più interne della struttura dell'Hotel. Contemporaneamente altre squadre del Cnsas hanno scandagliato con sonde e rilevatori Recco l'area circostante, dove sono state trovate le auto, poi ispezionate, ma con esito negativo. I vigili del fuoco, agiscono con sonde di calore e telecamera per ricerca dispersi. Le operazioni vanno avanti h 24, nonostante le condizioni meteo avverse. Procede anche l'esplorazione dei locali investiti dalla valanga, perché si spera ancora di trovare la vita in qualche sacca d'aria. E' stato ultimato anche il lavoro di pulitura del piazzale antistante l'hotel. Questa condizione, fondamentale, permetterà di poter arrivare con i mezzi vicino al luogo della sciagura. Da qualche giorno è poi entrato in funzione anche il sistema di allarme valanghe che in caso di distacco, emana il segnale sonoro con preavviso e si hanno 50 secondi per la fuga. Tuttavia il rischio valanghe sembra essersi lievemente abbassato, in considerazione delle condizioni meteo in lento miglioramento e che prevedono temperature in diminuzione. E' stato chiesto di poter quanto prima far decollare il velivolo della Gdf, non appena si presenteranno le condizioni, per liberare il posto. Collocato anche un posto di comando avanzato, dove sono schierati i vari responsabili che coordinano gli elementi operanti delle varie forze in campo.
VIABILITÀ' La viabilità, fino al Rigopiano, è migliorata notevolmente. I militari dell'Esercito Italiano del 9 Reggimento Alpini l'Aquila, stanno prestando la loro opera con i mezzi specialistici Bv 206. Sono cingolati particolarmente adatti al movimento su terreni sconnessi e fortemente innevati, con una discreta capacità di trasporto di materiale e persone. Questi mezzi hanno continuamente operato nei territorio colpiti dalla calamità, riuscendo a raggiungere frazioni isolate, in particolare, nella provincia di Teramo e di L'Aquila. Sul posto, ci sono tre squadre di soccorritori che supportano l'opera di monitoraggio per l'eventuale scesa di valanghe e slavine, in una zona particolarmente pericolosa. Continua anche l'opera di movimentazione della neve, per consentire di raggiungere i locali rimasti sepolti dal materiale trasportato dalla valanga. «Si scandaglia il terreno metro per metro con l'ausilio delle apposite sonde di ricerca, andando avanti a oltranza fin quando non sarà esplorato ogni centimetro del fronte di valanga - riferiscono fonti dell'Esercito Italiano -. Le ricerche sono effettuate sempre sotto la minaccia costante di caduta di slavine dal monte Siella. Salvare una vita umana vale tutte questi notti e ti ripaga di ogni sacrificio fatto».

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