«Come mi devo regolare per la riapertura delle scuole?». E' questo l'interrogativo posto dal sindaco Maurizio Brucchi al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio, al Capo della Protezione Civile Nazionale Fabrizio Curcio e al Presidente della Commissione Grandi Rischi Sergio Bertolucci. Brucchi parte dai dati: il patrimonio scolastico del Comune di Teramo presenta indici di vulnerabilità che vanno dal 0,2 a 0,9. Quattro plessi, dopo la scossa del 30 ottobre, sono stati chiusi, circa mille studenti sono stati trasferiti in altri edifici disponibili o in altri plessi, saturando tutte le disponibilità di locali. Dopo le ultime scosse, il sindaco dichiara di aver avviato nuove verifiche nei plessi comunali, ma, in attesa dell'esito si pone una questione, in seguito anche al comunicato della Commissione Grandi Rischi che prevede la possibilità di eventi sismici fra il 6° e 7° grado in vaste aree dell'Appennino Centrale, Teramo compresa. «La procedura per la riapertura degli edifici pubblici, scuole comprese, che ho seguito fino ad oggi e che sto seguendo anche in questo caso è corretta?». Brucchi domanda alla Commissione grandi rischi anche come deve regolarsi, rispetto alle soglie di vulnerabilità «per continuare a ritenere utilizzabili le scuole e gli stessi edifici pubblici del nostro territorio». Ora il sindaco attende una risposta, per iscritto, «altrimenti davvero ci sentiremmo abbandonati, e sarei costretto a consegnare la fascia tricolore direttamente nelle mani di Gentiloni». Dunque per ora di riaprire i plessi scolastici non se ne parla, intanto il Comitato genitori replica al sindaco, ricordando che solo in 12 scuole su 32 sono state effettuate verifiche sismiche, e che comunque i controlli andrebbero rifatti. «Non impegni più i soldi nelle vecchie strutture fino a quando non avrà tutti i dati sugli indici sismici», afferma la portavoce del Comitato Leda Ragas, che sollecita il primo cittadino a non riaprire le scuole senza la sicurezza necessaria a garantire i ragazzi. Molti genitori, terrorizzati dalle dichiarazioni della Commissione Grandi Rischi, chiedono i Musp, i Moduli ad uso scolastico provvisori, un'idea che adesso sembra seguire anche il sindaco Brucchi. I problemi del territorio restano ancora tanti, in primis quello della mancanza di energia elettrica: ieri mattina la luce è andata via per un'ora circa persino al Centro operativo comunale, dove vengono coordinate tutte le attività di soccorso. Il sindaco ha annunciato una vertenza con Enel e il vicepresidente del Consiglio regionale, Paolo Gatti, è stato ancora più duro, chiedendo le dimissioni dei vertici dell'Enel. Ai disagi si aggiungono anche quelli della rottura, avvenuta ieri mattina, della condotta idrica principale del Ruzzo, Tronco Roseto, che si trova a Teramo, nella zona della Specola. La Villa Comunale è stata chiusa, per il pericolo di caduta rami, mentre preoccupa la frana di Colleparco, che si sta allargando: è stata transennata una parte di va De Gasperi.