CHIETI. Il terreno aveva già dato segni di cedimento durante l’alluvione del 2016 e in quella occasione il Comune aveva imposto al proprietario il ripristino dell’area franata. La copiosa nevicata dei giorni scorsi ha di nuovo compromesso la stabilità di una porzione di via dei Frentani e costretto i vigili del fuoco a predisporre lo sgombero di due abitazioni e la chiusura del sottostante bar Capriccio (vedi la foto). Uno sgombero precauzionale dal momento che la piccola frana ha ripreso il suo cammino verso valle. La relazione stilata dai vigili del fuoco è stata inviata al Servizio lavori pubblici del Comune che provvederà , ancora una volta, a sollecitare il proprietario della porzione di terreno interessata dal movimento franoso. L’obiettivo è l’immediata messa in sicurezza del sito attraverso adeguate opere di sostegno. Domenica mattina, inoltre, una squadra dei vigili del fuoco ha provveduto a tagliare i rami pericolanti degli alberi che minacciavano il plesso scolastico del Tricalle.di Edoardo Raimondi wCHIETI Le strade della città sembrano bombardate. In più, si aggiungono frane e voragini. Tantissimi i crateri che si sono formati sulle vie dopo gli interventi di pulizia dagli ingenti cumuli di neve. Le piogge incessanti degli ultimi giorni hanno fatto il resto. E così servono almeno 5 milioni di euro per far fronte ai cedimenti e per riparare le tante strade disastrate. Almeno il 50 per cento di quei 10 milioni che il Comune ha messo in conto per far fronte alle emergenza post-mal tempo, richiedendo al governo nazionale lo stato d’emergenza. STRADE DISSESTATE. L’asfalto lungo via Salomone, via Herio e in largo Cavallerizza non esiste più. Crateri anche nelle vie in zona Pietra Grossa. Il manto stradale si è completamente sbriciolato: «In quelle strade è tutto dissestato, ma non sono solo quelle ad aver riscontrato danni», ammette l’assessore Raffaele Di Felice, «ci sono problemi di viabilità su tutti i tratti ad alta percorrenza, già con criticità. Senza contare le frane, come quella in viale Amendola». Così un commerciante di via Federico Salomone: «Di certo c’è difficoltà nella viabilità. Anche io in questi giorni devo stare attento con il furgone. Ci sono molti crateri. Ma d’altronde c’è stata un’emergenza». E continua: «Uno dei problemi che ho notato su questa via è anche quello dell’illuminazione pubblica che non funziona. Oltre agli allagamenti dei giorni scorsi, visto che si erano completamente otturati i tombini». Eppure, per quanto riguarda il dissesto viario, interventi immediati sono stati tentati: «Su via Salomone e su via Herio abbiamo cercato di risolvere, provando a sanare le buche con un misto frantumato. Ma la pioggia incessante ha sbriciolato anche quello», continua Di Felice. Perché fino a quando non smetterà di piovere, tutti gli interventi sui manti stradali saranno inutili. PALI A RISCHIO CROLLO. «Ci sono 330 chilometri di strade in città. E su almeno il 10 per cento di esse bisogna intervenire con rifacimenti strutturali», spiega ancora l’assessore, «poi si aggiunge il rischio crollo degli alberi a causa del peso della neve. Insieme alle problematiche riscontrate nelle scuole. E c’è ancora il cimitero che deve restare chiuso per questioni di sicurezza». Non si ferma la conta dei danni post-apocalisse: «Fino ad ora abbiamo contato almeno 60 pali della luce inclinati o ceduti. E si sono verificati smottamenti in via Ferri, con un avvallamento di diversi giorni fa anche in via Dei Vestini». Quei 10 milioni di euro, messi in conto con la richiesta del riconoscimento dello stato d’emergenza, sono necessari: «Da soli, francamente, non so come potremmo fare per fronteggiare tutte le situazioni critiche. E non so se quei soldi dallo Stato arriveranno», prosegue sempre l’assessore, «stiamo continuando a verificare i costi per il rifacimento delle strade, il problema maggiore. Il danno è più grande di quello che pensavamo». ARRIVANO I DIVIETI. Di fronte all’emergenza crateri e alle piogge che non cessano, per ora il Comune interviene invitando alla cautela nella guida. Istituendo «il limite di velocità di 10, 20 e 30 chilometri orari in tutte le strade cittadine che hanno riportato danni al manto stradale, in base alle necessità particolari di ciascun tratto viario, con decorrenza immediata e fino al completo ripristino delle condizioni di sicurezza stradale». VIALE AMENDOLA. Lì, di fronte al Catasto, si è aperta una voragine non ancora sanata: «Ci vorranno almeno altri dieci giorni per completare le riparazioni», fa sapere Di Felice. E così si istituisce divieto di transito nel tratto compreso tra l’incrocio con via Colazilli e quello con via Nicolini. In tutto viale Amendola divieto di transito per gli autobus e per veicoli di massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate. Previste anche ulteriori deviazioni. OGGI NIENTE MERCATO. A causa dei cumuli di neve e delle auto rimaste bloccate e parcheggiate in piazza Garibaldi, il mercato di oggi verrà sospeso. Anche per garantire il ripristino della viabilità nella zona, con adeguati percorsi pedonali.