Via libera all’unanimità dell’Aula della Camera alla legge che istituisce in Italia le “Ferrovie turistiche” con il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione che attraversano aree di particolare pregio naturalistico o archeologico. Il testo, che ora passa al Senato, crea e regolamenta la ferrovia turistica, mettendo a sistema, attraverso la predisposizione di una serie di regole standard e mirate rispetto alla particolarità del viaggio, dei mezzi e delle infrastrutture utilizzate, una particolare e diffusa modalità di accesso e visita turistica dei territori di particolare valenza naturalistica, archeologica e culturale, quella attraverso linee ferroviarie secondarie costruite e attivate fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, molte delle quali vere e proprie opere di ingegneria ferroviaria. Si tratta di circa 1300 chilometri di linea ferrata da tempo sospesi al servizio di trasporto ordinario, molti a scartamento ridotto, non elettrificati e quasi tutti a binario unico, su cui i treni, spesso trainati da locomotori a vapore, viaggiano a basse velocità (30-50 chilometri orari) e attraversano ampie porzioni di territori, anche montani, di diverse regioni italiane, spesso inaccessibili ad altri mezzi di trasporto, come quelli colpiti dal recente terremoto e dalla nevicata eccezionale che vi è seguito in Abruzzo. La legge individua le ferrovie che possono essere classificate ad uso turistico: si tratta esclusivamente delle tratte ferroviarie dismesse e sospese; non è quindi consentito classificare come tratta ad uso turistico una tratta ferroviaria aperta al traffico commerciale. Sono previste norme ‘ad hoc’ per il materiale ferroviario che sulle ferrovie turistiche dovranno circolare e prescrizioni relative alla sicurezza. Le linee al momento sono diciotto, diffuse in tutto il territorio nazionale: su di esse potranno circolare anche i cosiddetti “ferrocicli”, ovvero i veicoli ferroviari a pedalata assistita. Sono: Sulmona-Castel di Sangro; Cosenza-San Giovanni in Fiore; Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio; Sacile-Gemona; Palazzolo-Paratico; Castel di Sangro-Carpinone; Ceva-Ormea; Mandas-Arbatax; Isili-Sorgono; Sassari-Palau Marina; Macomer-Bosa; Alcantara-Randazzo; Castelvetrano-Porto Palo di Menfi; Agrigento Bassa – Porto Empedocle; Noto-Pachino; Asciano-Monte Antico; Civitavecchia-Capranica-Orte; Fano-Urbino.