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Pescara, 24/07/2024
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Data: 25/01/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Etihad dà il via alla svolta: a metà 2017 Hogan lascerà

ROMA James Hogan se ne va da Etihad. Nella seconda metà di quest'anno, dopo aver accompagnato «la transizione», lascerà il gruppo. Per la compagnia di Abu Dhabi significa trovare un nuovo presidente e amministratore delegato. E anche un direttore finanziario, visto che oltre ad Hogan, ha annunciato le dimissioni anche il cfo James Rigney. Ma l'addio di Hogan avrà riflessi anche su Alitalia, di cui la compagnia degli Emirati possiede una quota del 49%. Non solo perché Hogan ne è il vicepresidente e quindi si libera una casella (in realtà due, visto che Rigney siede nel cda Alitalia), ma anche perché è il primo segnale tangibile di quella «discontinuità» invocata dai soci bancari Intesa e Unicredit per appoggiare il nuovo piano e la necessaria iniezione di liquidità.
In realtà della prossima uscita di Hogan si sussurrava da un po'. Tant'è che, per quanto riguarda la successione alla vicepresidenza di Alitalia, circolavano già i nomi dei candidati, tra questi Mauro Moretti e Corrado Passera. E adesso c'è chi scommette che presto alla rivoluzione Ethiad seguirà anche un terremoto Alitalia, dove ci potrebbe essere un'altra importante casella da riempire, quella di amministratore delegato attualmente occupata da Cramer Ball.

LA NUOVA ERA L'addio di Hogan segna la fine di un capitolo importantissimo per Etihad. Il manager ha guidato il gruppo per dieci anni, trasformandolo - come ha ricordato il presidente del board di Etihad, Mohamed Mubarak Fadhel Al Mazrouei - «da una compagnia regionale con 22 aerei a una compagnia globale e gruppo aeronautico con 120 velivoli, con sette compagnie partner che insieme servono 120 milioni di clienti l'anno». Un successo ottenuto con una forte politica di shopping in giro per il mondo tra le varie aviolinee in crisi, che poi il manager austrialiano è riuscito a riportare in utile.
Anche Airberlin (la compagnia tedesca, di cui Etihad detiene il 29,9%, e che ha annunciato drastici tagli) e Alitalia facevano parte di questa strategia, ma evidentemente qualcosa è andato storto.
La nuova era immaginata ad Abu Dhabi passerà per una «revisione strategica di tutto il gruppo». Lo ha detto Al Mazrouei: «Dobbiamo assicurare che la compagnia sia della giusta dimensione e nella giusta forma. Dobbiamo continuare a migliorare l'efficienza dei costi, la produttività e i ricavi». In questo contesto si inserisce anche la necessità di «sviluppare e modificare le partnership con altre compagnie, anche se continuiamo a restare impegnati nella nostra strategia» ha detto. Quali i riflessi su Alitalia? Ball rassicura: «L'Etihad Aviation Group ha ribadito il suo impegno nei confronti della partnership, che continua a evolversi e ad adattare la propria strategia per rispondere alle sfide del settore del trasporto aereo globale e alle specifiche condizioni di mercato».

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