PESCARA È il momento del dolore, misto alla muta costernazione. Perché tutti hanno sperato fino all’ultimo in un bilancio meno pesante. E invece le macerie dell’hotel Rigopiano, spazzato via da una valanga mercoledì scorso, hanno restituito 29 corpi senza vita, dei 40 presenti nell’hotel al momento della tragedia, tra ospiti e dipendenti. Completate le operazioni di ricerca è stata la volta del riconoscimento, per poi procedere all’autopsia e, quindi ai funerali. Oggi pomeriggio sarà allestita la camera ardente, a Loreto Aprutino, per Piero Di Pietro, 53 anni. Per lui resterà aperto il palatenda di via Roma, dove domenica mattina (alle 11.30) si svolgeranno i funerali. E sempre oggi, a Terni, la comunità saluterà per l’ultima volta, nel Duomo, Alessandro Riccetti, il receptionist di 33 anni che non è sopravvissuto alla valanga. Domani, alle 15, nella cattedrale di San Cetteo, a Pescara, saranno celebrati i funerali di Roberto Del Rosso, gestore dell’Hotel Rigopiano, 53enne, sposato e padre di tre figli, che aveva puntato tutto sulla struttura, ci credeva fortemente e curava ogni minimo dettaglio. Sempre sabato, alla stessa ora, a Silvi, l’ultimo saluto a Stefano Feniello , il 28enne originario di Valva (Salerno) ma residente a Silvi con la famiglia. Una delegazione di Valva, guidata dal sindaco Vito Falcone, raggiungerà Silvi e, in concomitanza con la cerimonia, ci sarà il lutto cittadino, e le attività del comune dell’Alta Valle del Sele si fermeranno. Con Stefano, a Rigopiano, c’era la fidanzata, Francesca Bronzi, estratta viva dalle macerie. Tra le vittime anche Tobia Foresta, 59 anni, e la moglie, Bianca Iudicone, 50 anni. L’Agenzia delle Entrate ricorda Tobia, che ha prestato «34 anni di onorato servizio nell’amministrazione finanziaria», e rivolge il pensiero alla famiglia e in particolare al figlio Marco. Il sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno, parla invece di una «tragedia senza fine» per la terribile sorte di Iudicone, che era titolare di una importante attività commerciale della città adriatica, e di Faye Dame, un inserviente dell’hotel Rigopiano che viveva a Montesilvano. Anche a Vasto sarà lutto cittadino per l'ultimo saluto a Jessica Tinari, 25 anni, estetista. Durante i funerali (da fissare), nella chiesa di Santa Maria Maggiore, tutte le saracinesche dei negozi saranno abbassate. Con lei, all’hotel Rigopiano, c’era il fidanzato Marco Tanda, 25 anni, di Roma, pilota della Ryanair morto al suo fianco. «Vasto è stretta in un unico, forte abbraccio ai genitori di Jessica, Mario e Gina. Non ci sono parole che possano cancellare o lenire il terribile dolore che stanno provando in queste ore. Manterremo vivo il ricordo di una ragazza solare, di grande umanità, che nel breve tempo della sua esistenza ha vissuto e testimoniato valori che non conoscono tramonto e che ci impegniamo a vivere ogni giorno del nostro cammino». I funerali di Tanda, invece, dovrebbero tenersi a Roma, dove vive la madre Elma. È composto il dolore della famiglia Biferi, a Bisenti, per la morte di Luana, morta nel resort dove lavorava da qualche tempo in cucina e nel quale aveva lavorato anche il padre, in passato. In paese tutti si stringono al dolore di papà Gaetano, mamma Cristina e William, il fratello. È stato identificato, tra gli altri, anche il corpo di Valentina Cicioni, l’infermiera 22enne del policlinico Gemelli di Roma che era in vacanza a Farindola con il marito Giampaolo Matrone, rimasto ferito e ricoverato in ospedale a Pescara. La coppia, di Monterotondo, ha una bimba, rimasta a casa con i nonni. Ieri le vittime della sciagura sono state ricordate in apertura del Consiglio regionale delle Marche: sono sei, infatti, le vittime marchigiane o comunque residenti in questa regione e l’unico sopravvissuto è Samuel Di Michelangelo, di 7 anni, residente a Osimo: il bimbo ha perso entrambi i genitori, Domenico, 41 anni, e Marina Serraiocco, 36 anni, e in segno di solidarietà alla famiglia nei giorni scorsi si è svolta una fiaccolata a Chieti. Non è sopravvissuto nemmeno Emanuele Bonifazi, 31 anni, receptionist, originario di Pioraco, in provincia di Macerata. «È finita», ha scritto il papà Egidio su Facebook.