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Pescara, 24/07/2024
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Data: 27/01/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Di Carlo, post al veleno apre la guerra nel Pd. Ieri mattina il governatore Luciano D'Alfonso, incalzato dai giornalisti Beha e De Bortoli, ha abbandonato un collegamento in diretta tivù a Mimandaraitre, trasmissione condotta da Salvo Sottile

PESCARA Il crollo dell'hotel Rigopiano sotto una valanga di neve e detriti lascia un bilancio di sangue senza fine per la tragica scomparsa di 29 persone. E lascia un fiume di polemiche all'interno del Pd pescarese, dove il dibattito sulle responsabilità ha già assunto i toni del processo. La tensione è alta anche in Regione: ieri mattina il governatore Luciano D'Alfonso, incalzato dai giornalisti Beha e De Bortoli, ha abbandonato un collegamento in diretta tivù a Mimandaraitre, trasmissione condotta da Salvo Sottile.
LO SFOGO
Chiede giustizia e verità Simona Di Carlo, consigliera comunale a Pescara, che sulla pagina Facebook del presidente della Provincia, Antonio Di Marco, ha sfogato tutto il suo dolore per la perdita del fratello Sebastiano e della cognata Nadia. Persone che in un primo momento si credeva si fossero salvate, ma la speranza si è rivelata presto illusione.
Troppe cose non hanno funzionato e l'ormai nota telefonata della bufala in Prefettura è solo uno dei tanti meccanismi inceppati nella catena dei soccorsi. Nel vedere gli aggiornamenti dell'emergenza neve in provincia, pubblicati da Di Marco su Facebook con il tono di chi si sta dando molto da fare, la consigliera ha reagito, anzi ruggito con dolore e di rabbia: «Ma vergognati Antonio devi solo vergognarti e tu saresti cosa? Il presidente di una Provincia... Ma vattene a casa e di corsa, ma stai tranquillo spiegherò nelle sedi opportune la leggerezza e superficialità che hai dimostrato...». Superficialità e inefficienza, questo è quanto Di Carlo rimprovera con grande foga al collega di partito, fornendo altri particolari sul loro scambio di comunicazioni quel pomeriggio di mercoledì 18 gennaio: «Due ore prima dalla sciagura di Rigopiano ti ho telefonato per dirti che mio fratello ed altri erano terrorizzati e chiedevano aiuti immediati - scrive Simona Di Carlo a Di Marco -, mi hai parlato di una turbina che non è mai partita... Ho continuato a richiamarti e tu che fai non rispondi e anzi, peggio, mi fai rispondere da una tua addetta stampa pur di evitare di darmi spiegazioni. Ci rivedremo presto caro Antonio». Di Carlo si lamenta infine sul piano dei rapporti personali: «Sai qual è la cosa peggiore caro Presidente? Che da te non ho neanche ricevuto una telefonata per la morte dei miei cari».
Sfogo che il presidente Di Marco ha scelto di mantenere leggibile sulla sua bacheca Facebook in segno di rispetto per il dolore dell'amica e collega di partito. Verrà il tempo del chiarimento, anche se qualche elemento la Provincia lo ha già fornito.
L'ALLARME
La notizia della valanga sull'hotel sarebbe arrivata a Palazzo dei marmi verso le 19,30 - dopo una ridda di allarmi smentiti e controsmentiti -. A quanto pare, in giornata la Provincia aveva già chiesto quattro turbine all'Anas per inviarne una nell'area vestina provata da varie emergenze. Una riunione in Prefettura, al mattino, si era tenuta proprio nel momento in cui ci sono state le prime scosse di terremoto. La sorella di Del Rosso si era anche presentata in Provincia chiedendo aiuto per i clienti dell'hotel ma le criticità si moltiplicavano nella chat dei sindaci dei Comuni coinvolti, facendo riscrivere ogni volta la lista delle priorità di intervento, a cominciare dal soccorso di due anziani a Villa Celiera. All'hotel Rigopiano, già rimasto isolato in passato, è finita nel modo più tragico.
PARLA VARIATI
Questa mattina alle 11,30 Di Marco darà spiegazioni e insieme al presidente dell'Upi, Achille Variati, racconterà delle difficili condizioni finanziarie in cui le Province si trovano in conseguenza della riforma Delrio, poi annullata dall'esito del referendum.

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