Giornata interamente dedicata alla scuola teramana quella di ieri da parte dei vertici governativi regionali al Ccs del Parco della Scienza. Il mantra (quando riapriranno gli istituti scolastici) resta ancora in sospeso per qualche ora. Frattanto a Montorio o a Giulianova le scuole sono chiuse in attesa di lumi. Il tempo di finire le verifiche sismiche dichiara il sindaco Brucchi al netto di quelle della Protezione civile, e avremo stilate le diverse classificazioni (A-B-C-D-E), così capiremo quali saranno le scuole inagibili, da aggiungere alle due già esistenti, e quelle a posto. Il primo cittadino vuole trarre una linea da cui partire e trovare una collocazione per i ragazzi degli istituti ko: Le scuole dovranno riprendere le lezioni senza problemi avendo dei parametri di vulnerabilità sismica che mi permettano di agire in grande sicurezza. Lo fa sorridere la risposta fornita dal premier Gentiloni alla sua domanda su cosa fare: il presidente del consiglio gli ha detto di rivolgersi a D'Alfonso. Ed è proprio questi che ieri pomeriggio gli ha consegnato una mezza bella notizia: il pagamento delle spese di verifica sarà a suo carico, sul groppone Regione. Per il resto il governatore esorta a mantenere in vita il patrimonio scolastico teramano per determinare con immediatezza un piano di verifiche attraverso un mutuo acceso con Cassa Depositi e Prestiti. Ha parlato con Gentiloni: nella seconda fase attiveremo un piano di investimento coerente con il quadro che è venuto fuori, noi vogliamo che la comunità dei nostri ragazzi non perda tempo e qualità dell'insegnamento e non patisca questa interruzione. Oltre a ciò, secondo D'Alfonso, il governo sta varando una norma che servirà a ricoprire tutti i danni patiti verso quest'incredibile ed epocale nevicata, danni riguardanti il suolo, il sistema viario, le attività economiche, del turismo e di quelle zootecniche. Sull'arrivo dei Musp, i moduli ad uso scolastico provvisori, D'Alfonso appare scettico: Esamineremo caso per caso, sapendo che è materia molto delicata poiché genera un comportamento emulativo da parte di altri. Insomma, alla fine, il ping-pong tra il governatore e il sindaco ribadito nell'incontro con i genitori era di questo tenore: Apri le scuole incitava D'Alfonso, Io devo avere la sicurezza ripeteva l'altro. Nell'assise di ieri al Ccs, la cui vita ed operatività terminerà domani alle due, molti sindaci chiedevano la fatidica soglia (dell'indice di vulnerabilità) su cui poter agire e mandare i ragazzi a scuola ma la risposta non è giunta. Diversi i punti di vista che non coincidevano col governatore, diverse le lamentele portate soprattutto dai sindaci della montagna (Castelli e Crognaleto su tutti), questo quando alcuni genitori teramani hanno deciso di iscrivere i figli nelle scuole della costa mentre l'Ordine degli ingegneri ha relazionato in maniera positiva sulla resistenza degli edifici scolastici, parere che fa seguito a quello dell'Ance di pochi giorni fa che invitava in un certo qual modo ad avere coraggio. Il presidente della Provincia Di Sabatino pungola i primi cittadini dell'entroterra cercando di convogliare i loro dissapori: Rivolgetevi a chi vi sta sopra, ad onorevoli dunque, allo stesso governo nazionale. Ma ieri è stato anche il giorno del vertice regionale al Ccs di Teramo sul problema degli allevamenti: nella riunione delle quattro Asl si è fatta la ricognizione dei danni. Sono migliaia i capi morti, tra ovini, caprini, suini asserisce l'assessore Dino Pepe -; solo la nostra provincia da solo purtroppo detiene l'80% dei danni totali dovuti al maltempo. Si è giunti alla conclusione che per le carcasse di animali interverranno ditte specializzate italiane. Alcuni problemi si sono manifestati nel raggiungere gli allevamenti più periferici e isolati.