ROMA Confermato: i lavoratori Alitalia saranno in sciopero il 23 febbraio, come risposta alla «ostinata condotta di chiusura» dell'azienda. L'astensione del lavoro - preannunciata già l'altro ieri con un comunicato congiunto di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl TA al fallimento della seconda e ultima fase di procedura di raffreddamento e mediazione - sarà di 4 ore, dalle 14 alle 18.
L'azienda si dice «dispiaciuta» e assicura il massimo impegno per limitare i disagi ai passeggeri. L'Alitalia fa inoltre sapere che «continuerà a lavorare con spirito costruttivo nella speranza di trovare una soluzione che sia il più possibile condivisa»
Per i sindacati non c'era altra scelta : «di fronte alla totale assenza di un piano industriale», alla disdetta unilaterale del contratto nazionale del trasporto aereo e alla violazione di numerosi accordi integrativi - dicono - lo sciopero «è l'unico strumento democratico per la tutela dei diritti dei lavoratori».
Intanto si rischia il depauperamento delle professionalità interne. «Molti piloti» racconta Claudio Tarlazzi, di Uiltrasporti, «stanno facendo domanda di assunzione in altre compagnie concorrenti». Non piace nemmeno l'idea di una collaborazione con Ryanair, avanzata dallo stesso ad della compagnaia low cost, Michael ÒLeary. Dice Emiliano Fiorentino, della Fit-Cisl: «Noi stiamo combattendo per salvare posti di lavoro e salari, diritti che non crediamo che possano essere garantiti da una compagnia aerea che in Italia crea solamente dumping sociale, destabilizzando l'industria del trasporto aereo».