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Data: 29/01/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
La tragedia del Gran Sasso - La Tedeschini in volo sopra la valanga

PESCARA Indagini serrate da parte degli inquirenti, per fare chiarezza su quanto accaduto all'hotel Rigopiano. Ieri mattina, intorno alle ore 8,30, un elicottero del gruppo carabinieri forestali, ha sorvolato la montagna che sovrasta quel che resta del resort. A bordo, oltre all'equipaggio, c'era il procuratore Cristina Tedeschini e il Pm Andrea Papalia, titolari dell'inchiesta sul disastro di Farindola. Con loro, anche tre tecnici del Politecnico di Torino. E' stato effettuato un sopralluogo dall'alto, con riprese video allo scopo di localizzare il punto esatto del distacco della valanga killer, che ha provocato tante vittime. Sarebbero stati acquisiti dati tecnici e scientifici, finalizzati ad accertarne la natura del distacco che ha determinato lo scivolamento verso valle della porzione di manto nevoso, interessata dalla frattura. Allo studio anche le variabili utili a classificare la tipologia dell'evento. Nello specifico, il tipo di distacco, la tipologia della neve, posizione del piano di scorrimento ed altro. Capire anche se le scosse di terremoto abbiano contribuito a rendere instabile il manto, con successiva caduta della valanga.
Tuttavia, come affermato da soccorritori e inquirenti, in un primo momento sarebbero stati diversi, almeno tre, i distacchi dai bordi del crinale verso valle. Con le condizioni meteo migliorate, i mezzi che sorvolano la zona hanno notato molte slavine, anche se con effetti minori, con alberi rasi al suolo e strisce senza vegetazione. Nei prossimi giorni, gli esperti di valanghe si recheranno di nuovo nella zona dell'hotel per le necessarie valutazioni peritali. Intanto nelle stanze della Prefettura di Pescara si cerca di individuare la persona che aveva la competenza di leggere e riferire a chi di dovere, quanto riportato nel bollettino Meteomont, dove sarebbe stato evidenziato il rischio valanghe marcato 4. Gli inquirenti, ognuno per la parte di competenza, dovranno accertare e riferire ai magistrati, le varie dinamiche che hanno determinato la tragedia.
FILONINello specifico, i carabinieri, si stanno già occupando della ricostruzione delle fasi che hanno preceduto l'evento, attraverso un esame analitico dei vari reperti recuperati tra le macerie, con particolare riguardo ai cellulari. Dagli stessi, i militari dovranno estrapolare immagini, messaggi WhatsApp, Messenger ecc. Da una prima analisi, sarebbe emerso che gli ultimi invii di sms risalirebbero alle 16,30. In pratica, circa un prima della caduta della valanga, gli ospiti avevano esternato ad amici e parenti, il timore delle scosse di terremoto e la volontà di ripartire, senza però fare riferimento al pericolo slavine. Sarà decisivo l'esame finale dello studio di tutti i dati reperibili nelle memorie degli altri telefoni cellulari, non ancora analizzati. Sarebbero almeno una decina i dispositivi rinvenuti e repertati. Alcuni ancora intatti, perfettamente funzionanti. Altri, invece, portano i segni della sciagura. I carabinieri forestali, dovranno accertare i vari aspetti tecnici e urbanistici.
Intanto, sulla pagina Facebook dedicata all'Hotel Rigopiano, qualcuno, alle ore 21.55 del 23 gennaio 2017, giorni dopo che si era abbattuto l'ammasso di neve e detriti, ha scritto un post di richiesta di aiuto: «Abbiamo urgente bisogno di dispositivi Artva per tutti coloro i quali ci stanno aiutando». L'Artva è uno strumento elettronico di ricerca dei travolti in valanga. Il post ha allarmato tutti gli utenti facebook tanto che in molti lo hanno condiviso. Nello stesso tempo, si sono chiesti chi poteva averlo scritto poiché l'hotel era sepolto. E ancora prima, il 18 gennaio alle ore 9 del mattino è stato scritto: «Causa maltempo le linee telefoniche sono fuori servizio! Vi invitiamo a contattaci all'indirizzo info@hotelrigopiano.it».

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