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Data: 29/01/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Niente scuole fino a mercoledì e poi le riaperture a scaglioni. La priorità è reperire subito le risorse per mettere in sicurezza le strutture

Scuole di ogni ordine e grado chiuse fino a martedì compreso. Lo ha stabilito, con un'ordinanza, il sindaco Maurizio Brucchi, in seguito alla riunione della Commissione consiliare Pubblica istruzione a cui è stato invitato, in via eccezionale, anche il Presidente della Provincia Renzo Di Sabatino. I rappresentanti dei due Enti hanno convenuto sulla chiusura, ma da martedì in poi prenderanno due strade diverse: Di Sabatino annuncia che mercoledì tutte le scuole superiori saranno riaperte, in quanto sono state completate le verifiche da parte della Protezione civile e sono risultate in classe A (solo al Milli sono state riscontrate delle problematiche ma non relative al terremoto). La chiusura servirà dunque per consentire la pulizia e il riscaldamento dei plessi. Diversa la situazione per asili, elementari e medie: nelle scuole comunali le verifiche non sono ancora terminate, in seguito all'esito Brucchi le riaprirà a scaglioni, quindi prima quelle classificate come A, poi le B, che sarebbero quattro, dopo i lavori necessari. Finora c'è una sola scuola classificata come E, la Risorgimento, mentre la De Jacobis è di categoria C: sarà importante stabilire dove verranno collocati i bambini che frequentano questi plessi. Il sindaco ha anche promesso ai consiglieri che martedì, durante una nuova riunione, mostrerà le schede di ogni singola scuola. Intanto il primo cittadino ha lanciato anche una ricetta per salvare l'Università di Teramo dallo spopolamento: tre anni di esenzione dalle tasse per ogni studente dell'Unite, ma anche pensato agli studenti più piccoli, dai 6 ai 18 anni, proponendo una convenzione con la Telecom che permetterà di avere tablet e connessione solo a 3 euro al mese, per favorire così le lezioni a distanza. Il Governo - chiosa Brucchi - deve darci una mano, defiscalizzando questo territorio e trovando i fondi per le scuole.

LA POLEMICA Durante la Commissione si è accesa la polemica sull'assenza dell'assessore alla Pubblica Istruzione Francesca Lucantoni: la miccia è partita dopo l'intervento del consigliere Raimondo Micheli (Fratelli d'Italia-An), ma poi si è propagata tutta la minoranza: il capogruppo del Pd, Gianguido D'Alberto, ha chiesto espressamente al sindaco le dimissioni dell'assessore, così come hanno fatto anche altri, tra cui Fabio Berardini dei Cinque Stelle, la consigliera Maria Cristina Marroni (Teramo Trepuntozero) e Paola Cardelli (Gruppo misto). Per Brucchi e i gattiani l'assessore di Futuro In deve restare al suo posto. Al momento non sarà possibile realizzare il Polo scolastico, perché, come ha specificato il sindaco Brucchi, il Governo finanzierà subito Isola e Crognaleto: Teramo non è tra le prime in graduatoria, quindi i soldi arriveranno in un secondo tempo. Non è breve neanche la strada dei Musp, i Moduli provvisori ad uso scolastico, che per qualcuno sono la soluzione e per qualcun altro come il Presidente della Provincia, «costano tanto e ritardano la ricostruzione». La consigliera Marroni ha chiesto che le scuole vengano riaperte in sicurezza, e ha proposto anche delle alternative agli attuali plessi, mentre Gianluca Pomante ha invitato il Prefetto a requisire tutte i locali idonei da poter utilizzare come alternativa alle scuole danneggiate.

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