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Data: 29/01/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Bus rotti e autisti fermi è caos nei trasporti

Sulmona. Utenti lasciati al freddo ad aspettare per strada autobus che non passano, autisti costretti a rimanere nel gabbiotto di sorveglianza senza avere mezzi da condurre e un parco auto a dir poco decimato: solo due bus utilizzabili su sedici. E' stata una giornata di ordinario caos ieri a Sulmona, dove in strada a causa della rottura dei mezzi del trasporto pubblico locale sono usciti solo due turni sui sette previsti. Decine di telefonate alle forze dell'ordine da parte degli utenti per denunciare l'interruzione di pubblico servizio e nessuna risposta da parte di palazzo San Francesco al quale, pure, gli stessi autisti hanno chiesto lumi sul cosa fare.
«Nessuno ci risponde, nessun dirigente è mai venuto a verificare di persona come siamo ridotti - raccontano gli autisti - abbiamo mezzi sparsi nelle officine della provincia, nel capannone inagibile del Comune o più semplicemente da mesi lasciati sulla strada perché rotti. Non si fanno riparazioni neanche di poche centinaia di euro e la macchina più nuova è stata acquistata dodici anni fa, ma ce ne sono alcune che hanno anche quaranta anni». A fare due passi nella sede del nucleo industriale è facile farsi un'idea: il capannone è interdetto perché si è divelta la copertura e allineati, dentro, ci sono i resti inutilizzabili della flotta del trasporto pubblico, compreso quel bus elettrico comprato sedici anni fa per 380 milioni di lire e che segna appena 1.200 chilometri percorsi: c'è voluto poco per scoprire che la sua potenza non era sufficiente a scalare la pendenza di viale della stazione. Fuori pezzi di carcasse di bus, camion lava cassonetti, auto di servizio, bidoni per il compostaggio mai utilizzati e persino una pala spazzaneve. Tutto fermo, ovviamente, con in più la beffa di mezzi targati e inutilizzati sui quali si continua da anni a pagare il bollo. E pensare che già domani persino il servizio di scuolabus (difficile da riconoscere per quanto è sporco, visto che l'autolavaggio interno non funziona ormai da anni) potrebbe interrompersi: mancano 19 euro per fare il pieno di metano e gli autisti, che non hanno ricevuto questo mese le competenze di straordinario e che non hanno neanche una divisa, non hanno intenzione di metterceli loro anche questa volta i soldi.
«Quando ci rispondono dal Comune si limitano a dire che non ci sono soldi- continuano i dipendenti- vorremmo sapere che ci fanno con i 600mila euro che prendono ogni anno dalla Regione per il trasporto pubblico». E domani si torna in strada, o forse no.

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