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Data: 31/01/2017
Testata giornalistica: Clickmobility
Rapporto Asstra, Intesa San Paolo, Ifel: migliora lo stato di salute del Tpl

In occasione del XIII Convegno nazionale Asstra presentato il rapporto sullo stato di salute del Tpl in Italia. L'81% delle partecipate ha chiuso i bilanci 2015 in utile (erano il 58% nel 2011).
I conti delle aziende del trasporto pubblico migliorano. La buona notizia viene dal rapporto sullo stato di salute del Tpl presentato in occasione del 13° Convegno Nazionale Asstra e realizzato in collaborazione con Intesa San Paolo e Ifel.

Nella due giorni romana si sono confrontati i diversi stakeholder (Istituzioni, Regioni ed Enti Locali; Associazioni di categoria ed Aziende; Esperti di settore) che hanno illustrato le reciproche posizioni sugli scenari emergenti, le prospettive di sviluppo e gli interventi necessari a sostegno di un servizio di trasporto sempre più efficace ed efficiente.

In particolare, nell'analisi curata da Laura Campanini, della Direzione Studi e ricerche dell'Istituto San Paolo, e riguardante le "Performance economica e finanziaria delle aziende Tpl" delle 116 aziende di trasporto pubblico partecipate dalla Pa, è emerso un quadro di tendenziale miglioramento dei conti: migliorano i margini, i risultati, il valore della produzione per addetto e gli indicatori di redditività.

Il rapporto evidenzia, tuttavia, che per quanto riguarda gli investimenti giungono segnali preoccupanti: gli ammortamenti flettono e le immobilizzazioni materiali pure.

L’utilizzo della leva finanziaria, invece, è limitato e anche il livello di debiti risulta contenuto e in flessione. Si evidenziano isolati casi di aziende con livelli di indebitamento critici (il caso di Atac).


Complessivamente il dato che più degli altri mostra l'evoluzione del settore è il seguente: nel 2015 a chiudere in utile è stato l'81% delle aziende del settore, mentre nel 2011 lo stesso risultato era stato raggiunto solo dal 58% delle imprese e nei due anni precedenti i numeri erano ancora più bassi.

Dalle tabelle emerge, però, un settore ricco di opportunità non sfruttate. A migliorare i bilanci c'è il taglio dei costi operativi (2,9% negli ultimi tre anni, anche grazie al raffreddamento dei prezzi del carburante registrato nel periodo considerato) e l'evoluzione del Fondo nazionale trasporti.

Nel 2016 il taglio da 74 milioni di euro è stato compensato in corso d'anno, mentre per il 2017 c'è in ballo la possibile riduzione da 65 milioni legata all'andamento dei consumi di carburante.

In conclusione un quadro economico incoraggiante a cui non segue un riferimento normativo stabile: la recente bocciatura da parte della Suprema Corte ha infatti introdotto elementi di incertezza sul versante cruciale delle regole.

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