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Data: 31/01/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
D'Alfonso: «Tempesta perfetta fiscalità mirata dal Governo»

PESCARA La verità resta ancora sepolta sotto 20milioni di tonnellate di neve. Tanta ne è caduta sull'Abruzzo in un gennaio da incubo, che gli ultimi raggi di sole provano ad allontanare con tutti i suoi fantasmi. La «tempesta perfetta». Espressione utilizzata ieri anche da Luciano D'Alfonso per dire che quello che è accaduto in queste settimane è frutto di tante cose. Quattro, soprattutto, per il presidente della Regione: «La neve, le scosse sismiche, i disservizi Enel, l'allarme terremoto lanciato dalla commissione Grandi rischi». Una serie di coincidenze temporali che per il governatore vanno sicuramente associate alle responsabilità delle istituzionali locali. Quali responsabilità? Perché detta così, tutto resta ancora in superficie, carezze sul manto di neve, proprio adesso che occorrerebbe una turbina per scavare a fondo. «Non abbiamo paura della verità - dice D'Alfonso - che contribuiremo a fare emergere con le nostre carte».

LA RICOSTRUZIONE La tragedia di Rigopiano: «Siamo in attesa che si ricostruisca tutta la vicenda, soprattutto sul piano della tempistica dei soccorsi. Va però ricordato che in quel momento erano decine le chiamate di emergenza». Intanto il presidente della Regione spiega cosa fece lui il 17 gennaio quando, i sindaci del territorio, iniziarono a tempestarlo con le prime richieste di aiuto: «Capii che la situazione aveva un carattere di eccezionalità quando le chiamate arrivavano non dai centri di montagna, ma dai sindaci di comuni fronte mare, come Atri, Civitella del Tronto, dove si erano già formati due metri di neve. A quel punto ho scavalcato tutte le procedure chiedendo l'intervento del Genio militare». Un discorso a parte sull'Enel: «La neve, con terremoto e senza luce, può diventare un orco». I rimborsi alle utenze saranno automatici ma la Regione è intenzionata a far pesare sulla società anche i danni d'immagine causati all'Abruzzo, alle strutture turistico- ricettive, alle attività produttive. E i 20milioni di tonnellate di neve caduti, corrispondono ai 20milioni di tonnellate d'acqua che Enel dovrebbe estrarre dal bacino di Campotosto per prevenire il rischio inondazione in caso di terremoto: «Chiederemo conto anche degli investimenti per 200milioni che dicono di aver fatto in Abruzzo negli ultimi quattro anni. Noi abbiamo verifiche solo sui primi 50milioni».
L'altra richiesta indirizzata alla società è di fornire tutti i comuni di centrali alternative dell'alta tensione da attivare in caso di guasti. Ieri D'Alfonso ha incontrato i parlamentari e i consiglieri regionali per fare il punto sui danni del maltempo, diretti e indiretti. Questa mattina sarà a Palazzo Chigi per portare sul tavolo del governo una proposta che non interessa solo l'Abruzzo ma anche le altre regioni dell'Appennino centrale colpite dall'emergenza neve-terremoto: «Chiediamo una norma ad hoc per consentire la ripresa delle attività produttive, interventi mirati anche sulla fiscalità e non limitati al rimborso dei danni subiti dalle aziende e dai privati».
Intanto ecco sul tavolo il nuovo pacchetto di interventi per 66milioni di euro destinati alla mitigazione del rischio idrogeologico.

EMOTIVITA' Iniziativa che potrebbe avere l'aria di una «risposta emotiva» dopo tutto quello che è accaduto, ma che così non è secondo quanto sostiene il governatore: «Tra questi 74 interventi programmati, che andranno in appalto entro 60 giorni, ci sono anche quelli sulla costa e destinati alla pulizia dei letti dei fiumi, intasati da grossi tronchi e altri detriti. Complessivamente abbiamo già stanziato 250milioni per la mitigazione del rischio idrogeologico, una somma mai messa in campo prima dalla Regione». Ma per l'ex governatore Gianni Chiodi, oggi sui banchi dell'opposizione, il resoconto del suo successore presenta molte falle: «Qualcosa non ha funzionato in questi giorni a livello comunicativo e operativo. Non parlo certamente dei volontari, che ogni qual volta vengono chiamati mettono in campo un impegno encomiabile». L'altra questione per l'ex governatore è proprio quella delle risorse in campo: «Il piano Scuole d'Abruzzo, che ha interessato oltre 100 comuni della nostra regione, con una dotazione complessiva di 230milioni di euro, è ancora irrealizzato per moltissimi casi». E poi il Masterplan: «Oggi il presidente D'Alfonso ci deve dire quante delle risorse fumosamente annunciate saranno veramente disponibili per i prossimi tre anni per la messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati». Nel frattempo, si chiede che le funzioni delle scuole e degli altri edifici pubblici vengano assicurati da strutture provvisorie accoglienti e realizzabili in poco tempo: «Non è più accettabile - incalza Chiodi - pensare di avere nell'Alto Aterno, nel Teramano, nella Marsica o nella Valle Peligna, scuole con indici di vulnerabilità che non raggiungano almeno l'80%».

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