L'AQUILA - "Grave limitazione del servizio offerto all'utente, che paga una tariffa, relativamente ai possibili disservizi derivanti da malfunzionamenti di apparecchiature automatiche, mancanza di informazione in loco all'utente, difficoltà alla circolazione causate da eventi atmosferici o turbative alla viabilità, mancata corresponsione dei resti, possibili gravi limitazioni al transito ed alla circolazione per effetto di guasti o turbative, e tutte le altre per le quali l'utente trova normalmente un servizio puntuale attraverso la presenza dell'addetto di stazione".
Così le organizzazioni sindacali, che in una nota inviata ai quattro prefetti d'Abruzzo e a quelli di Roma, Rieti , si dicono contrari alla decisione assunta da Strada dei Parchi Spa, che gestisce la tratte autostradali A24 e A25.
Le rappresentanza sindacale unitaria (Rsa) di Strada dei Parchi e Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Sla-Cisal, hanno inviato la missiva anche alla Struttura di vigilanza sulle concessioni autostradali del Ministero delle infrastrutture e trasporti e ai presidenti delle Regioni Abruzzo, Luciano D'Alfonso, e Lazio, Nicola Zingaretti, puntano l'indice contro "l’unilaterale determinazione assunta da Strada dei Parchi relativamente al mancato presidio di alcune stazioni autostradali, acquisita attraverso la pubblicazione dei turni del personale di esazione relativi al mese di febbraio 2017".
"Nessuna diversa organizzazione del lavoro o potenziamento dei sistemi automatici e remoti di sorveglianza del traffico - spiegano nella missiva - potrà sopperire alla mancata presenza del personale addetto. Tale misura appare ancora più inaccettabile ed incomprensibile, visto lo stato di emergenza in cui sostanzialmente si trova gran parte del territorio attraversato dalla rete per via delle criticità climatiche e simiche che lo stesso vive in questi giorni".
"Mentre tutte le istituzioni potenziano i presidi territoriali, Strada dei Parchi depotenzia il livello del servizio reso attraverso una determinazione unilaterale ed unica rispetto al panorama delle concessionarie autostradali - continuano i sindacati - dettata esclusivamente da un'incomprensibile necessità di massimizzare profitti, depotenziando il livello minimo e necessario delservizio, che a questo punto non appare tale e soprattutto non commisurato al livello della tariffa".
"Tale decisione giunge al termine di un lungo contenzioso sul tema, che ha nel tempo visto l'intervento del Ministero delle infrastrutture e trasporti con una specifica determina che impediva la misura - ricordano i sindacati - determina impugnata da Strada dei Parchi davanti Tar del Lazio che ne ha sospeso l'efficacia ed oggi appellata presso il Consiglio di Stato dallo stesso Ministero".
I sindacati invitano le istituzioni a "valutare serenamente gli obblighi della concessionaria rispetto a materie delle quali avete massima responsabilità territoriale".