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Pescara, 25/11/2024
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Data: 01/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
D’Alfonso incontra il presidente della Repubblica Mattarella. In Gazzetta ufficiale 30 milioni per Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Si aspetta un nuovo decreto per le calamità di gennaio. Delrio alla Camera: affronteremo in modo efficace queste emergenze

PESCARA Trasferta romana per la Regione Abruzzo, presente ieri in forze al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella per rappresentare, ha spiegato il presidente Luciano D’Alfonso «la concatenazione e l'eccezionalità epocale degli eventi che hanno colpito l'Abruzzo nel mese di gennaio: il maltempo e i suoi deleteri effetti collaterali sulla rete elettrica e sulla viabilità, il terremoto e il timore per le possibili conseguenze sulle grandi dighe, le tragedie di Rigopiano e di Campo Felice». Con D’Alfonso da Mattarella c’erano il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci e l’assessore alle aree interne Andrea Gerosolimo. «A Mattarella ho chiesto di porre una speciale attenzione sugli strumenti normativi che saranno varati dal Governo per consentire all'Abruzzo di rialzarsi e ripartire», ha aggiunto D’Alfonso, «ho trovato molta attenzione da parte del Presidente su ciascuna delle questioni poste e gli ho anche fatto presente che saremmo lieti di averlo nei nostri territori nel più breve tempo possibile». Dopo la visita in Quirinale la delegazione abruzzese ha incontrato i ministri Claudio De Vincenti e Graziano Delrio. La partita sui fondi per l’Abruzzo per terremoto e maltempo ha due aspetti. Da una parte ci sono le risorse per i danni diretti che andranno quantificati e rimborsati (si è già cominciato con il decreto del 20 gennaio, già in Gazzetta ufficiale, che stanzia ulteriori 30 milioni per Abruzzo, Marche, lazio e Umbria); dall’altro c’è la questione dei danni indiretti, di difficile quantificazione: quelli cioè legati al fermo delle attività produttive, alla mancata ripresa degli investimenti nelle aziende fiaccate dalle calamità naturali, alla caduta di attrattività del territorio per le nuove imprese. In questo caso lo strumento su cui si sta ragionano è uno spostamento in avanti nel tempo degli oneri a carico delle imprese. Dal punto di vista giuridico non ci sarebbero problemi. Resterebbe, si ragiona nei ministeri, la questione della copertura. Intanto ieri il ministro Delrio ha risposto alla Camera alle interrogazioni dei parlamentari sull’emergenza abruzzese. Il ministro delle Infrastrutture ha parlato innanzitutto del black out energia che hanno danneggiato «210 linee di distribuzione per un totale di circa 3.000 km di linee», emergenza conclusa il 25 gennaio per l'Enel, ma «le operazioni», ha aggiunto il ministro, «continueranno nelle prossime settimane per assicurare il ritorno alla piena operatività dei tratti di rete danneggiate». Delrio ha anche rassicurato sulla sicurezza delle dighe: «Dai controlli e dalle verifiche effettuate dall'Enel sulle dighe che si trovano nell'area interessate dal sisma, in particolare intorno agli impianti del bacino di Campotosto, non risultano anomalie rilevanti». Aggiungendo che le «40 dighe» che sono in quell'area «vengono monitorate di prassi con un lavoro coordinato dal mio ministero e dalla protezione civile ogni volta che si verifica una scossa al di sopra della magnitudo 4». Delrio ha anche spiegato che si continuerà a mantenere «alta l'attenzione» e che «nei prossimi giorni il governo varerà un decreto per cercare di affrontare in maniera sempre più efficace questo tipo di emergenze». Soddisfatto di è detto il deputato di Ncd Paolo Tancredi, che, pur elogiando le operazioni di soccorso, ha sottolineato la presenza di «qualche problema nella linea di comando e di governance, come nel coordinamento tra i vari livelli istituzionali nei momenti di massimo caos». Duro invece il commento del deputato dei 5 Stelle Andrea Colletti: «Il ministro Delrio è venuto a dirci in aula che nel Centro Italia si è verificata una concatenazione di fenomeni naturali senza precedenti. Ma se questo discorso vale per il terremoto, lo stesso non può dirsi per il maltempo: era ampiamente previsto che su Abruzzo e Marche avrebbe nevicato per giorni. Quanto avvenuto ha precise responsabilità politiche da parte di chi ha sottovalutato la situazione e non ha agito per tempo».

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