Si trova ancora nell’obitorio dell’ospedale di Pescara il corpo di Faye Dame, il 42enne senegalese tra le 29 vittime della valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano. La Cgil insieme alla comunità senegalese e ai due fratelli, giunti in Italia poco prima della tragedia, pensavano di poter celebrare i funerali questa settimana, ma per questioni di natura burocratica è slittato tutto di qualche giorno. Dopo il rito musulmano, la salma di Dame sarà trasportata nel suo paese d’origine, in Senegal, dove ad attenderlo per l’ultimo saluto vi è la moglie con i due figli, l’ultimo dei quali nato da poche settimane e che dunque non ha potuto conoscere. Di tutte le questioni inerenti il funerale e il trasporto in Senegal, si stanno occupando anche il consolato, la prefettura e il Comune di Montesilvano. Il 42enne infatti era domiciliato da tempo a Montesilvano, dove prima di essere assunto all’hotel Rigopiano aveva anche fatto qualche lavoretto. Nella cittadina adriatica aveva diversi amici e pure qualche parente, tra cui uno zio. In Italia risulta regolare dal 2009. Per un po’ di tempo, aveva abitato a Torino, dove aveva ottenuto lo status di rifugiato. Poi, gli era stata offerta la possibilità di lavorare nella struttura di Rigopiano, grazie alla quale era riuscito a rinnovare il permesso di soggiorno e mandare a casa, in Senegal, un po’ di soldi per la famiglia. All’interno del resort, si occupava praticamente di tutto, dalla manutenzione ordinaria al riordino delle sale comuni dell’albergo. In molti, lo ricordano anche spalare la neve. Negli istanti immediatamente successivi alla tragedia, non figurava fra i dispersi. Dopo qualche giorno a ricordasi che in quell’albergo c’era anche lui è stata una coppia di Pescara, che aveva soggiornato all’hotel Rigopiano ed era tornata a casa il giorno prima della valanga. A confermare purtroppo la sua presenza al momento della tragedia il direttore dell’hotel Bruno Di Tommaso. E’ stato fra gli ultimi ad essere estratto dalle macerie.