ROMA Risale la disoccupazione giovanile e supera quota 40% arrivando al 40,1%. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica, nel mese di dicembre il tasso di disoccupazione tra i 15-24enni è aumentato di 0,2 punti percentuali su novembre. Si tratta del livello più alto da giugno 2015. In generale la percentuale di chi non ha lavoro risulta nell’ultimo mese dello scorso anno al 12%, stabile su novembre e in rialzo di 0,4 punti su dicembre 2015: male la componente femminile, bene per gli ultracinquantenni. Arrivano quindi segnali d’allarme, anche perché il dato italiano sulla disoccupazione, oltre a essere in crescita rispetto l’anno scorso, è molto superiore a quello medio dell’area Euro, che a dicembre è sceso al 9,6% (pari a 15.571 milioni di senza lavoro) dal 9,7% di novembre, con un guadagno di 121mila posti. Quello del mese scorso è il livello più basso da maggio 2009. Lo indica Eurostat, che specifica come a dicembre 2015 il tasso fosse al 10,5%, pari a 16.827 mln di disoccupati. In 12 mesi pertanto sono stati recuperati 1256 milioni di posti di lavoro. Tornando all’Italia gli occupati registrati a dicembre erano 22.783.000, in aumento di 1.000 unità su novembre e di 242.000 su dicembre 2015. Nel mese i disoccupati erano 3,1 milioni in aumento di 9.000 unità su novembre e di 144.000 unità su dicembre 2015. Gli inattivi diminuiscono di 15.000 unità su novembre e di 478.000 su dicembre 2015 fissando il tasso di inattività nel mese al 34,8%, ai minimi storici. Il tasso di occupazione è stabile al 57,3%. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha sottolineato la crescita degli occupati rispetto a febbraio 2014 (data di insediamento del governo Renzi) di oltre 600.000 unità. A dicembre si registra una frenata degli occupati tra gli over 50 (-23.000) che però su base annua si confermano il gruppo con l’aumento più rilevante (+410.000 unità). L’occupazione della fascia dei giovanissimi è sostanzialmente ferma mentre segnali positivi arrivano dai 25-34enni con +46.000 unità su novembre. Tra i 35-49 anni si registrano 149.000 occupati in meno su base tendenziale anche a causa dell’effetto demografico con un numero consistente di baby boomers scivolati nella fascia degli over 50. Il tasso di occupazione nella fascia 35-49 anni è al 72,4% in calo su base annua di 0,1 punti. L’occupazione cresce nel lavoro dipendente (+52.000 unità), soprattutto a termine (+46.000 unità) mentre diminuisce tra gli indipendenti (-52.000). I sindacati, preoccupati per i dati, chiedono al governo una svolta sul fronte lavoro. «Il lavoro dei giovani - afferma la leader Cisl, Annamaria Furlan - deve diventare la priorità del Governo, delle forze economiche e sociali e di quanti hanno responsabilità istituzionali a tutti i livelli». «Non abbiamo bisogno di andare presto alle urne - insiste il numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo - ma di dare presto risposte ai giovani disoccupati». La Cgil parla di vera emergenza sociale e chiede un piano straordinario per l’occupazione. Infine attacca anche Beppe Grillo: «È un tragico gioco dell’oca. L’unico 40% del Pd è quello della disoccupazione giovanile».