ROMA «Il ministero ha avviato una verifica tecnica, per mezzo di una commissione indipendente, che nella massima trasparenza e in coordinamento con l’Autorità per l’Energia sta procedendo a verificare se sia la corretta esecuzione dei piani di investimento per la gestione, lo sviluppo e la manutenzione delle reti elettriche, sia la capacità di reazione alla situazione che si è verificata e l’adeguatezza delle misure messe in campo, oltre all’ammontare e l’efficacia degli investimenti effettuati dai concessionari nelle regioni interessate» dal maltempo. Così il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, durante il Question time alla Camera sugli investimenti di Enel e Terna destinati alla rete elettrica in Abruzzo, anche alla luce della recente emergenza connessa al nuovo sciame sismico e alle eccezionali precipitazioni nevose. «Sono stati acquisiti i primi dati relativi agli investimenti sulle reti delle aree interessate dai disservizi - ha aggiunto -. Enel ha comunicato di aver investito nel biennio 2015-16 circa 87 milioni di euro, di cui 43 nel 2016, in particolare sulla rete di media tensione e di aver programmato nel prossimo biennio 90 milioni di euro di nuovi investimenti. Terna ha invece comunicato di aver investito circa 200 milioni negli anni 2015 e 2016». «Ai concessionari del servizio elettrico sarà richiesto di rivedere i piani di intervento e di ammodernamento delle reti sulla base di parametri tecnici che consentano di fronteggiare situazioni meteorologiche finora ritenute del tutto anomalo e di avere capacità di resistenza anche in condizioni eccezionali», ha proseguito Calenda. Condizioni, ha poi notato, che «purtroppo oggi non sono più da considerare sempre eccezionali». Il ministro rispondeva a una interrogazione del deputato abruzzese di Scelta Civica Giulio Cesare Sottanelli che notava come «i recenti disservizi hanno fatto emergere nuovamente la totale inadeguatezza della rete infrastrutturale abruzzese e, quindi, la mancanza di adeguati investimenti per la modernizzazione e il rafforzamento della rete». Sulla quale intanto si sta lavorando.L’emergenza elettrica infatti è finita, ma le squadre di e-distribuzione, società del gruppo Enel che gestisce le reti elettriche di media e bassa tensione, nei territori abruzzesi colpiti dall’eccezionale ondata di maltempo. Sono 1600, da sapere la società elettrica, le persone ancora al lavoro in più di 100 cantieri per completare la riparazione delle linee elettriche danneggiate. L’operazione di questi giorni consentirà di ricollegare alla rete i clienti attualmente serviti attraverso i gruppi elettrogeni, che potranno così essere man mano rimossi. Dopo un picco di ben 1.000 generatori dispiegati sul campo, il numero di gruppi ancora attivi in Abruzzo è sceso ora a 120, grazie all'avanzamento dei lavori di riparazione. Intanto per oggi è stato convocato il consiglio dei ministri che dovrebbe varare il decreto per le aree colpite dal sisma. In questo decreto potrebbero essere inserite le misure per i danni indiretti alle imprese. Ieri a tarda sera si è svolto un vertice per lo studio delle misure pr i territori colpiti dal terremoto e dal maltempo e per le imprese che chiedono il ristoro dei danni indiretti, legati al blocco dell’attività. Tra le misure allo studio si pensa anche a una zona franca per i 134 comuni (tra cui 14 abruzzesi) inseriti nel decreto terremoto. La misura è destinata a circa 67 mila imprese industriali, artigiane, commerciali. Si tratta di un credito d’imposta che consentirà alle imprese di scontare Irap, Ires, Iva, Irpef.