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Pescara, 25/07/2024
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Data: 03/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Decreto terremoto - Tasse sospese. Sostegno ai redditi e alle imprese. Gentiloni: superare la burocrazia che rischia di uccidere il Paese Stop alle imposte fino al 30 settembre per le aree del cratere. Stanziati 41 milioni per i meno abbienti. Procedure più snelle per appalti e verifiche di agibilità. Ma sul provvedimento è subito polemica

ROMA Stop al pagamento delle tasse per tutti i comuni del cratere. Procedure semplificate per gli appalti riguardanti edifici strategici e scuole. E poi: 40 milioni per il sostegno al reddito delle fasce più deboli della popolazione, 35 di aiuti per gli allevatori. Sono alcune delle misure previste dal decreto legge in favore delle aree terremotate - e che riguardano anche i comuni abruzzesi dell’aquilano e del teramano ricompresi nel cratere sismico - approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Un pacchetto di norme (il terzo in quattro mesi) per superare la burocrazia, che rischia di uccidere «il cuore del Paese» devastato dai terremoti degli ultimi mesi, spiega il premier Paolo Gentiloni. E «in favore delle popolazioni» di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo per superare l’impasse e far fronte ad una «situazione senza precedenti». Per questo, aggiunge, «il Paese intero, a partire dalle istituzioni, e l’Unione europea, devono avere la consapevolezza di quel che è accaduto». Stop alle tasse. Per il 2017 gli oltre 130 comuni interessati dai terremoti di agosto, ottobre e gennaio, godranno di una sorta di zona franca fiscale, con lo stop del pagamento delle tasse fino al 30 settembre. Imprese e cittadini residenti nel cratere, con il meccanismo della cosiddetta «busta paga pesante» potranno beneficiare della sospensione del pagamento Irpef. Previste, anche esenzioni per Ires, Irap, Tasi e Imu e il blocco dei termini per le notifiche e la riscossione delle cartelle di pagamento. Ma non è tutto. Il decreto proroga anche le misure di sostegno al reddito dei lavoratori fino al 31 dicembre e la cassa integrazione. Stanziando fino a 80 milioni a fondo perduto per le imprese e 35 milioni per gli allevatori. Sostegno al reddito. Il decreto punta anche ad alleviare «l’impatto del sisma sulle condizioni di vita, economiche e sociali» dei cittadini «che versano in condizioni di maggior disagio economico». Con un «sostegno al reddito», fino ad un massimo di 41 milioni per il 2017, al quale potranno accedere i cittadini «residenti e stabilmente dimoranti da almeno due anni» in uno dei comuni del cratere che abbiano un Isee «pari o inferiore a 6mila euro». Appalti semplificati. Al Commissario per la ricostruzione il decreto attribuisce la possibilità di individuare opere ed interventi di interesse strategico ai fini delle ricostruzione, assicurandone la più rapida realizzazione senza limiti di spesa, attraverso procedure semplificate di affidamento dei lavori, dei servizi e delle forniture. Un discorso che vale anche per le scuole: sono previsti «piani straordinari per assicurare il ripristino», per l’anno scolastico in corso, «delle condizioni necessarie per lo svolgimento dell’attività didattica» attraverso la «semplificazione delle procedure di affidamento degli appalti relativi alla realizzazione» delle scuole e delle relative opere di urbanizzazione. L’invito da parte delle stazioni appaltanti dovrà essere rivolto, sulla base del progetto definitivo, ad almeno cinque operatori economici inseriti nell'Anagrafe. Per evitare che partecipino ditte prive dei requisiti necessari, si introduce però un meccanismo di velocizzazione dei controlli. Procedure snelle. Per velocizzare le procedure relative alle verifiche di agilità e alla ricostruzione, si prevede che Regioni e Comuni possano impiegare un maggior numero di tecnici a supporto agli uffici speciali per la ricostruzione e nello svolgimento delle attività di progettazione, affidamento lavori e controllo degli appalti. Sempre le Regioni, infine, potranno «acquisire al patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica, immobili ad uso abitativo agibili, da destinare temporaneamente alle popolazioni residenti in edifici distrutti o danneggiati». Una «soluzione alternativa» che il governo ritiene più economica rispetto alle Sae, le casette. Le proposte dovranno essere sottoposte alla preventiva approvazione del capo del Dipartimento della Protezione Civile, «previa valutazione di congruità sul presso convenuto».

Ma sul provvedimento è subito polemica

PESCARA Nel giorno del decreto terremoto, il terzo varato dal governo, fanno capolino anche le polemiche. Perché se c’è chi, come il governatore dell’Abruzzo, Luciano D’Alfonso del Pd, saluta con «grande soddisfazione» le nuove misure messe a punto dall’esecutivo, non manca neppure chi, come il vice presidente del Consiglio regionale Paolo Gatti di Forza Italia, boccia senza appello il nuovo pacchetto di provvedimenti. «Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sul terremoto e l’emergenza maltempo, recependo la quasi totalità delle nostre richieste», fa sapere il presidente della giunta regionale. Elencando le misure principali varate dal governo: «Semplificazione procedurale della ricostruzione, in particolare per quello che riguarda le scuole; sostegno alle persone fisiche e agli oneri di vita delle imprese, compresi quelli fiscali; 35 milioni di aiuti diretti per il mancato reddito delle imprese di allevamento, da erogare entro febbraio; estensione del fondo di solidarietà alle colture assicurabili (oltre a quelle assicurate), agevolazioni per l’accesso al credito per i giovani agricoltori e ulteriori semplificazioni per accelerare l’acquisto delle stalle mobili e dei moduli abitativi da parte delle Regioni». Non solo. «E’ prevista anche la microzonazione sismica di terzo livello in tutti i Comuni del cratere, per ricostruire con trasparenza e qualità - sottolinea ancora D’Alfonso -. Il premier Gentiloni ha assicurato che ci saranno a breve altre misure rivolte alla sopravvivenza delle attività produttive». Ma per il governatore c’è anche un’altra misura «importantissima» per l’Abruzzo. Quella che ha introdotto «la proroga per i tribunali minori di Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona fino al settembre 2020 (vedi servizi a pagina 5)», aggiunge. «È stato fondamentale il gioco di squadra, e oltre al governo, che ha ben compreso le nostre esigenze, ringrazio in particolare il presidente Mattarella, il premier Gentiloni, il sottosegretario Boschi, il commissario Errani e tutti coloro che hanno contribuito a questo preziosissimo risultato». Le critiche, invece, arrivano dal fronte dell’opposizione in consiglio regionale. Sollevate da un furibondo Paolo Gatti. «Per Teramo e provincia in questo decreto non c’è niente, la leggendaria zona franca che era nella bozza è sparita dalla stesura definitiva - accusa -.. Quello che ci dicono da Roma, in sostanza, è che a Teramo non ha nevicato e che non c’è stato un blackout di dieci giorni». Insomma, una bocciatura senza appello del provvedimento varato dall’esecutivo. «Nel decreto c’è solo un maquillage delle disposizioni già in essere per le zone terremotate e c’è qualcosina per l’agricoltura, stop - conclude il vice presidente del Consiglio regionale -. Quando fanno la conversione io mi vado a incatenare!».

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