PESCARA A distanza di tempo ormai dalla perdita del posto di lavoro, non sono ancora risolti i problemi dei lavoratori dell'ex AirOne Technic che si occupava della manutenzione e della riparazione degli aeroplani in un hangar all'interno dell'aeroporto d'Abruzzo di Pescara. Gli ex dipendenti denunciano come non stiano più percependo l'indennità di mobilità dallo scorso 8 ottobre. Per alcuni di loro, fanno sapere, la situazione ormai è divenuta insostenibile. La storia di AirOne Technic parte tra il 2001 e il 2002 per poi nel tempo crescere fino al massimo di ottanta lavoratori, metà dei quali assunti con contratto a tempo indeterminato. Il primo aprile del 2011 invece, per un motivo che i dipendenti dichiarano ancora a loro oscuro, l'azienda mette in cassa integrazione i quaranta a tempo indeterminato con un accordo che prevedeva quattro anni di cassa integrazione e tre di mobilità, indipendentemente dall'età. Per gli altri dipendenti scattò il licenziamento. Il primo agosto del 2011 avviene il passaggio diretto da AirOne Technic a AirOne. Il mese dopo, ricorda uno dei lavoratori, «cambiando gli accordi, veniamo messi in mobilità circa 6 mesi prima del previsto». L'accordo nuovo prevedeva due anni di mobilità integrati con fondo volo (pagati regolarmente) e due anni aggiuntivi pagati interamente dal fondo volo. L'azienda, da quello che risulta agli ex lavoratori, ha presentato regolare domanda per il biennio aggiuntivo il 25 luglio dello scorso anno sia per gli ex dipendenti AirOne di Pescara che per quelli di altri scali, con un importo che si aggira sui due milioni di euro. I lavoratori vorrebbero sapere che tipo di verifica (in dettaglio) stia facendo l'Inps e chiedono lo sblocco della pratica entro fine mese.