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Data: 04/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Tutti gli stanziamenti dello Stato. Dal 24 agosto 8,9 miliardi di euro. Le cifre in un documento dell’Ufficio studi del Senato che ha ripercorso tutta la normativa in materia. La somma spalmata fino al 2047. Per il sisma dell’Aquila del 2009 i fondi totali furono 17,5 miliardi

ROMA Quasi nove miliardi di euro. E’ quanto il governo ha promesso, finora, per le aree del Centro-Italia colpite dai terremoti del 2016. Lo ha calcolato l’Ufficio Studi del Senato che il 25 gennaio ha pubblicato un prezioso dossier su “Terremoti: politiche nazionali e strumenti europei” in cui ha fatto il punto su tutta la normativa (leggi, decreti, ordinanze) approvata da agosto ad oggi in favore dei territori devastati dal sisma. Calcolatrice alla mano, sul piatto l’esecutivo ha finora messo 1.516,33 milioni con il decreto-legge numero 189 del 24 agosto, convertito in legge il 15 dicembre, e altri 7.400 milioni con la legge di bilancio per il 2017, a cui si aggiungono 32 milioni previsti dal Milleproroghe. In totale, lo Stato ha finora stanziato 8.948,33 milioni di euro. Circa un terzo verrà speso nel triennio 2016-2019, il resto verrà spalmato entro il 2047. Giusto per dare un’idea, per il sisma dell’Aquila nel 2009 erano stati stanziati complessivamente 17,5 miliardi (di cui la metà concentrata nel quinquennio 2009-2013), mentre per il terremoto del 2012 in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto le risorse messe a disposizione ammontano a 8,179 miliardi. Decreto d’emergenza. I primi soldi per «interventi urgenti in favore delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016» sono stati stanziati subito dopo le grandi scosse del 24 agosto, a cui sono seguiti provvedimenti per «nuovi interventi urgenti» dopo i crolli di fine ottobre. Di quali interventi si tratta? La legge di conversione 229/2016 elenca 200 milioni per la realizzazione di interventi di prima necessità, 300 milioni per «misure volte al sostegno dei redditi dei lavoratori impossibilitati a svolgere la loro attività», 200 milioni per la sospensione del versamento di tasse e 440 milioni circa per quello dei contributi. Altri 170 milioni circa servono a coprire l’esenzione da Imu e Tasi per gli immobili colpiti, 20 milioni per garantire lo svolgimento dell’anno scolastico, 10 milioni per le micro, piccole e medie imprese, 33 milioni per la struttura del commissario Vasco Errani. Tra le spese minori, ecco il «sostegno alla zootecnia» per cui ci sono sul piatto 11 milioni e la promozione turistica, 2 milioni. Totale: 1.516,33 milioni di cui circa l’85 per cento riguarda, dato il carattere emergenziale dei provvedimenti, gli interventi effettuati entro il 2017. Bilancio 2017. Ricostruzione pubblica e privata sono invece al centro degli stanziamenti previsti dalla legge di bilancio per il 2017. Si tratta di 7.400 milioni di euro, di cui un miliardo è previsto per i contributi alla ricostruzione pubblica: 200 milioni per il 2017, 300 per il 2018, 350 milioni per il 2019 e 150 milioni per il 2020. Per i privati sono a disposizione 6.100 milioni (100 milioni nel 2017, poi 200 milioni l’anno fino al 2047) per la «concessione del credito d'imposta maturato in relazione all'accesso ai finanziamenti agevolati». Alle regioni colpite dal sisma viene concesso di utilizzare, entro il 2020, ulteriori 300 milioni di euro provenienti dai fondi strutturali. Proroga bollette. Per chi ha dichiarato l’inagibilità della casa, dello studio o dell'azienda, l’articolo 14 proroga fino al 30 giugno 2017 la sospensione del pagamento delle fatture delle utenze (gas, elettricità, acqua) ma anche delle assicurazioni e del telefono, oltre al canone Rai. I comuni colpiti dal sisma riceveranno un contributo straordinario a copertura delle maggiori spese e delle minori entrate. Stanziamento complessivo: 32 milioni di euro.

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