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Pescara, 25/07/2024
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Data: 05/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Decreto terremoto, avanti le polemiche. Di Stefano (Fi): «Documento vuoto, sì alle barricate». Le richieste di M5s: Commissione d’inchiesta e Consiglio straordinario. Fusilli (Pd) replica al deputato azzurro: confondi il provvedimento, i danni a cui ti riferisci sono già stati previsti

PESCARA Non si placano le polemiche sul decreto terremoto. Il deputato di Fi Fabrizio Di Stefano denuncia che dimentica la zona franca e sostiene di essere basito per la soddisfazione del governatore Luciano D'Alfonso. Gli risponde Gianluca Fusilli (deputato Pd) ricordandogli che i risarcimenti per i danni del maltempo sono già previsti nella delibera per lo stato di emergenza da non confondersi quindi con il decreto terremoto. Mentre la vicepresidente del gruppo di Forza Italia al Senato, Paola Pelino boccia il sostanza il decreto dichiarando che in sede di conversione «andrà sostanzialmente corretto». A tutto questo si aggiunge M5s (consiglieri e parlamentari) punta l’obiettivo sulle responsabilità e le azioni per risanare il territorio a causa dell’emergenza neve chiedendo un consiglio regionale straordinario e una commissione d’inchiesta della durata di sei mesi.
LE BARRICATE DI DI STEFANO. «Se questo dovesse essere il decreto definitivo, dico semplicemente che è uno schifo. Noi non ci stiamo e siamo pronti a fare le barricate». Così Fabrizio Di Stefano boccia il decreto: «Parla di misure per il post sisma, ma scompaiono interventi e stanziamenti per i danni del maltempo e le eccezionali nevicate». «Quei primi 30 milioni di euro previsti», prosegue, «non basteranno neanche per far fronte alle spese delle Province di Chieti e Teramo. Questo decreto contiene solo un articolo che fa riferimento ai danni non solo sismici, ma anche meteorologici a colture e zootecnia, ma estende gli effetti a Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, come se il maltempo subìto in Abruzzo fosse paragonabile a quello di queste altre regioni». Altra pagina, che il parlamentare intende approfondire è su che cosa intendono fare Enel e Telecom «in risposta dei danni che la loro incapacità ha provocato all'economia abruzzese».
LA RISPOSTA DI FUSILLI: «Di Stefano si meraviglia della soddisfazione del presidente D'Alfonso per il decreto sul terremoto varato il 2 febbraio. Noi ci sorprendiamo della sua meraviglia, ma soprattutto del fatto che il centrodestra continui a confondere il provvedimento sul sisma con l'emergenza maltempo», risponde in una nota il deputato del Pd precisando che i risarcimenti per i danni del maltempo di gennaio sono stati inclusi nella delibera del Consiglio dei Ministri del 20 gennaio. «Nella delibera - continua - sono riconosciuti tutti i danni diretti a cose pubbliche e private che abbiano un rapporto di causa/effetto con il maltempo. Per i danni indiretti si attende una quantificazione oggettiva, cui corrisponderà una copertura normativa e finanziaria che nelle prossime settimane la Regione Abruzzo elaborerà d'intesa con le altre Regioni coinvolte, con la Protezione civile e con gli organi governativi preposti».
LA PREOCCUPAZIONE DELLA PELINO. «Il nuovo decreto contiene certamente degli elementi positivi, ma nel complesso appare privo di alcune delle misure necessarie all'Abruzzo per contrastare gli effetti negativi sul tessuto sociale ed economico prodotti dagli ultimi eventi calamitosi». È quanto dichiara, Paola Pelino che chiede più attenzione per l’economia: «Non ci sono previsioni per i danni indiretti e misure per quelle imprese non direttamente colpite dal sisma, ma che hanno registrato comunque notevoli danni. Le sacrosante rivendicazioni del territorio teramano, ad esempio, non potranno essere soddisfatte dall'impianto attuale del decreto che in sede di conversione andrà corretto».
LE RICHIESTE DI M5S. Sviscerare le cause dell'interruzione della fornitura di energia elettrica, le disfunzioni della macchina dei soccorsi e approfondire il tema della sicurezza sismica. Sono gli obiettivi manifestati da M5s con azioni mirate a fare chiarezza su responsabilità e iniziative da intraprendere «per risanare le ferite e, soprattutto, per scongiurare un nuovo stato di emergenza in Abruzzo». I consiglieri regionali, i parlamentari ed i consiglieri comunali dei comuni più colpiti dall’emergenza chiedono innanzitutto l’avvio di una Commissione d’inchiesta regionale «volta a fare luce sui livelli di prevenzione e di allerta elaborati e predisposti dalla Regione e intrattenuti con tutti gli enti coinvolti». La commissione, secondo M5S, sarà presieduta da un consigliere tra quelli indicati dall'opposizione, e sarà nominata dal Presidente, con le stesse modalità previste per le Commissioni permanenti. Altra richiesta è la convocazione di un consiglio regionale straordinario con lo scopo di fare un focus sull’emergenza neve. In particolare è stato prodotto un documento per puntare il mirino sull’interruzione del servizio elettrico e sul ruolo che la Regione deve svolgere con gli organi preposti al servizio. M5s chiede che la Regione si faccia promotrice dell'inserimento nel Piano decennale di sviluppo della rete di trasmissione nazionale, delle «necessarie opere programmatorie, come nuove infrastrutture di trasmissione o lavori di potenziamento».

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