ROMA Tutto il potere all’Inps. Il governo punta a soffocare l’assenteismo nel pubblico impiego e accelera il progetto che prevede la creazione del Polo Unico delle visite fiscali. Niente più confusione di ruoli con le Asl: ci sarà una regia sola, con medici dedicati, controlli automatizzati, archivi centralizzati e regole uniformate con il settore privato. L’intera strategia si propone come obiettivo la razionalizzazione della spesa, una maggiore efficacia nella lotta agli abusi, all’assenteismo e alle truffe che, secondo alcune stime, costerebbero 100 milioni di euro al servizio sanitario nazionale. Nel decreto Madia, che dovrebbe essere pronto entro i prossimi due mesi, sarà sancita la riforma, con l’obiettivo di rafforzare l’efficacia degli accertamenti anche grazie al cervellone informatico dell’Inps, che permette di fare verifiche mirate. Dovrebbe essere assicurata anche la continuità professionale per i 1.300 medici iscritti alle liste speciali. Fonti al lavoro sul dossier sottolineano che il cambio di rotta nasce da un dato di fatto: oggi per i dipendenti pubblici sono attive le Asl, ma qualcosa non ha funzionato. Risorse e competenze saranno dunque trasferite all’Inps. Ci saranno nuovi criteri attraverso cui svolgere gli accertamenti sulle malattie, tra le novità la possibilità di tornare a controllare, con verifiche ripetute. Le fasce orarie di reperibilità, in cui farsi trovare a casa, dovranno essere armonizzate (attualmente le ore giornaliere sono 4 per il privato e 7 per il pubblico). L’obiettivo è quello di controlli mirati ed efficaci, tentando di massimizzare il tasso di rendimento delle visite. Ma si cercherà di rendere tutta la materia più ordinata così da rendere il controllo più facile. Ad esempio, con i rinnovi contrattuali, si potrebbe intervenire su alcune modalità di fruizione dei permessi, come quelli della legge 104 del 1992, rivedendo le regole sui preavvisi. Ambienti del governo mettono in evidenza una statistica: sono circa 20 milioni i certificati per malattia che vengono emessi ogni anno in Italia. Di questi, circa sei milioni riguardano i dipendenti della Pa, per i quali la malattia inizia più spesso nei giorni a ridosso delle festività ed è più spesso a prognosi brevissima. Le malattie che durano solo un giorno, per citare un dato, rappresentano il 12% nel settore privato, mentre nel pubblico arrivano al 27%. Secondo il ministero della Funzione pubblica, il Polo Unico delle visite fiscali, sotto il controllo dell’Inps garantirà certezza dell’esecuzione ed incremento della qualità controlli, una scelta appropriata delle visite mediche fiscali nel comparto pubblico, l’uniformità di giudizio per tutti i lavoratori, la razionalizzazione della spesa e la maggiore efficacia nella lotta agli abusi, all’assenteismo e alle truffe. «Mettere insieme tutti i medici fiscali, oggi un po’ dentro le Asl e un po’ dentro l’Inps e dargli l’esclusività è necessario - spiega una fonte governativa - perché non può esserci un medico che da un lato fa il controllo e dall’altro fa anche il certificato medico».