ROMA Il governo torna in pista sulle privatizzazioni. E lo fa richiamando le vecchie ambizioni: incassare una cifra molto vicina allo 0,5% del Pil all'anno messo in agenda per il periodo 2016-2018. Già, il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, ha annunciato all'Adnkronos che dopo lo stallo del 2016 per le non favorevoli condizioni di mercato, il governo punta nel 2017 a incassare circa 7 miliardi dalle privatizzazioni. L'anno scorso il governo Renzi si era dovuto accontentare di molto meno (circa 1,6 miliardi, lo 0,1% del Pil) tra Enav e Grandi Stazioni Retail. Il capitolo Fs era slittato al 2017, insieme alla fase 2 di Poste e al grosso degli incassi sugli immobili pubblici.
Ma ora il vento potrebbe essere più favorevole alla riduzione del debito. «Nel 2016», ha infatti spiegato Morando, le condizioni del mercato non ci hanno consentito di attuare il piano previsto sulle privatizzazioni. Ma confidiamo che nell'anno in corso, grazie anche alla stabilizzazione che stiamo aiutando con gli interventi sulle banche, di realizzare le privatizzazioni già previste per lo scorso anno per un importo pari allo 0,4%-0,5% del Pil». Dunque si parla di un pezzo di Fs e del 30% Poste. Quanto ai tempi il viceministro non si sbilancia. «Finchè il mercato non ci dà tranquillità sulla possibilità di collocare al prezzo giusto senza svendere, non ci muoviamo. Nel 2016 avremmo potuto fare dei collocamenti ma si sarebbe trattato di svendite».
Difficile fare previsioni anche sugli incassi, dicono tuttavia sul mercato. Perchè se la stima per il 30% di Poste si aggira sui 2,4 miliardi, è più complicato fare stime su Fs. Molto dipenderà dalla struttura dell'operazione, visto che secondo i piani dell'ad di Fs, Renato Mazzoncini, la quotazione delle Ferrovie riguarderà il gioiello di casa, le Frecce e gli Intercity. Ebbene, solo per le Frecce gli analisti stimano almeno un miliardo di valore. Ma la strada è ancora lunga per raggiungere i 7 miliardi. Quanto all'aggiustamento dei conti di 3,4 miliardi chiesto dall'Ue e che il governo si appresta a varare in coincidenza con il prossimo Def, Morando ha chiarito che peserà nel corso del 2017 più sul versante delle entrate. Mentre a partire dal 2018 sarà spostato sui tagli alla spesa.