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Data: 07/02/2017
Testata giornalistica: Prima da Noi
Luciano D’Amico non è più presidente di Tua spa. Dimissioni «improvvise» e tardive dopo due anni di polemiche. Sindacati difendono D'Amico e attaccano "certa politica"

ABRUZZO. Alla fine il presidente di Tua Spa, Luciano D’Amico, ha rassegnato le dimissioni.

L’incarico al vertice del Consiglio di Amministrazione prima di Arpa Spa, poi di Tua Spa dall’agosto 2014, è stato oggetto di numerose verifiche da parte di diverse Autorità.

E’ stato al centro della polemica politica proprio per presunte incompatibilità fin dal giorno della sua nomina da parte del presidente della giunta, Luciano D’Alfonso.

L’ultimo scossone è arrivato lo scorso mese di gennaio è stata completata l’ultima verifica in ordine cronologico, questa volta dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) che, nella propria delibera, pur riconoscendo per quanto di competenza l’assenza di cause di inconferibilità/incompatibilità del ruolo di presidente a Luciano D’Amico, ha tuttavia ravvisato possibili profili di incompatibilità, demandandone il relativo accertamento al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e all’Università di Teramo.

Sia il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sia l’Università di Teramo non hanno mai detto chiaramente che quell’incarico era illegittimo.

Oggi l’annuncio di D’Amico che non brilla per tempismo ma che dice di voler comunque «sgomberare il campo da qualsiasi strumentalizzazione e nell’interesse primario di Tua Spa».

D’Amico risulta indagato dalla procura di Teramo così come pure il suo omologo in Saga, Nicola Mattoscio: i due sono stati sempre appaiati nelle tesi per l’incompatibilità delle cariche e, come D’Amico, anche Mattoscio è indagato dalla procura di Pescara per i bilanci che si presumono falsi della società di gestione dell’aeroporto.

I due destini si separano oggi con le dimissioni soltanto di D’Amico.

D’ALESSANDRO: «UN GALANTUOMO, GRAZIE E’ POCO»

«Dire grazie al Rettore D'Amico e' dire troppo poco nei confronti di un galantuomo delle istituzioni che a titolo totalmente gratuito ha messo a disposizione competenza e professionalita' per accompagnare la Regione Abruzzo nella piu' grande riforma ascrivibile ai trasporti, ovvero la societa' unica che ha innanzitutto salvato il posto di lavoro a 1.600 persone, ha garantito nuove assunzioni, ha assicurato il diritto agli spostamenti per gli utenti messo a rischio dalla condizione preesistente di Arpa, gia' praticamente fallita. Il caso D'Amico deve diventare nazionale», ha detto Camillo D'Alessandro, consigliere delegato ai trasporti.

Per Luciano Monticelli, presidente della Commissione politiche europee del Consiglio: «E' un vero peccato che la Regione Abruzzo debba privarsi di una figura di cosi' alto livello, che ha messo gratuitamente la propria professionalita' al servizio dell'Ente. Auspico che in futuro ci possano essere di nuovo le condizioni affinche' Luciano D'Amico collabori con la Regione Abruzzo».

Il presidente della regione D’Alfonso ha invece detto: «La sua raffinata sensibilità di uomo delle istituzioni gli ha fatto prendere la decisione di recedere dalla presidenza dell’azienda. Va sottolineato che gli organi governativi e accademici – Anac, Miur e Università di Teramo - che si sono espressi sulla sua posizione non hanno mai ravvisato alcun profilo di incompatibilità, eppure egli ha voluto farsi da parte ugualmente per non dare adito a strumentalizzazioni di sorta. Nel rivolgergli i miei più profondi sensi di gratitudine, auspico che in futuro un cittadino sia libero di prestare gratuitamente la propria opera alla Pubblica Amministrazione senza che ciò sia oggetto di sospetti e indagini e senza che gli sia fatto patire ingiustamente ciò che ha dovuto subire Luciano D’Amico. Mi adopererò personalmente per convincerlo a donare ancora il suo tempo alla cosa pubblica».

FEBBO E SOSPIRI (FI): «DIMISSIONI CHE ORA POSSONO CREARE PROBLEMI»

«Abbiamo segnalato nei mesi il problema ma D’Alfonso ha fatto “orecchie da mercante” oggi le dimissioni rischiano di determinare pesanti conseguenze sulla società unica dei trasporti che, come abbiamo più volte segnalato, è alle prese con problemi seri come un parco mezzi inadeguato e con bus inutilizzabili, fornitori che lamentano ritardi nei pagamenti ormai non più tollerabili, gli aumenti delle tariffe e la riduzione di alcune agevolazioni per gli utenti. Si tratta del risultato della strategia di un governo regionale che preferisce tagliare sommando e accorpando, creando danni economici ai territori privilegiandone alcuni (sopratutto uno) e non “efficientando” le spese, volendo soddisfare solo i “capricci” dello stesso D'Alfonso su nomine e gestioni di società collegate alla Regione».

SINDACATI DIFENDONO D'AMICO E ATTACCANO "CERTA POLITICA"

«Le logiche della politica alla fine hanno purtroppo avuto la meglio»: così i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Faisa Cisal sulle dimissioni del presidente Tua Luciano D'Amico. «A nulla - dicono in una nota - sono serviti i positivi risultati di bilancio conseguiti tangibilmente dalla TUA spa e rilevabili dal primo bilancio consuntivo 2015, primo semestre 2016 e andamento al 31.12.2016. Risultati ottenuti in poco meno di due esercizi, dopo anni in cui nella società incorporante che ha dato vita alla TUA spa (Arpa spa), si erano ripetutamente registrati bilanci in "profondo rosso", pesanti indebitamenti ed investimenti senza copertura finanziaria tanto da portare l'azienda e le sue partecipate (Sistema e Cerella) sull'orlo del fallimento e della liquidazione. Purtroppo lo stillicidio di attacchi e di denunce inoltrate alla magistratura, agli organi di controllo contabile, alla autorità anti corruzione, pur non avendo fatto emergere fatti o situazioni penalmente rilevanti o legati all'inconferibilità/incompatibilità dell'incarico, hanno tuttavia indotto il Presidente Luciano D'Amico a fare un passo indietro sempre con l'unico scopo di tutelare l'azienda per tenerla fuori da qualsiasi strumentalizzazione».


M5S «BUON SENSO TARDIVO IN ATTESA DI ALTRE DIMISSIONI»

«Siamo lieti che Il Magnifico Rettore D'Amico tornerà a tempo pieno a curare gli interessi e le criticità dell'Università di Teramo, lasciando ad altri le redini dell’Azienda unica di Trasporto regionale. Come M5S abbiamo sollevato l'incompatibilità dei due ruoli già da tempo», ha commentato Sara Marcozzi, capogruppo M5S Regione Abruzzo sulle recenti dimissioni del Presidente Tua.

«Ci spiace però prendere atto che il buon senso, seppur tardivo, sia esclusivamente di Luciano D’Amico e non della Regione Abruzzo né tantomeno del Presidente D'Alfonso, che ha nominato il Magnifico senza tener conto delle opposizioni e della palese incompatibilità tra ruoli. Ci auguriamo che seguano altre azioni di “buon senso” di tutti quei nominati che ancora oggi svolgono ruoli incompatibili con le precedenti cariche».

Anche per il deputato M5S Gianluca Vacca la dimissione di D’Amico «rappresenta l’ennesimo fallimento della politica del presidente della Regione Luciano D’alfonso».

«Il Professore D’amico» incalza Gianluca Vacca «si è guardato bene dal perdere la poltrona di Rettore e soprattutto il ruolo di professore ordinario. Quest’ultimo dichiara che, sia il ministero dell’istruzione che l’università di Teramo, hanno confermato la legittimità e regolarità della nomina, ma rimane tutto da chiarire se e cosa abbia detto il Ministero circa la compatibilità della carica in TUA e l’obbligo di aspettativa del professore universitario che ricopre altra carica pubblica. Per questo chiederemo ufficialmente lumi allo stesso Ministero».

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