ROMA Da dieci anni un algoritmo (errato) ha calcolato le tariffe dei treni con aumenti dal 15 al 33 per cento in più. Penalizzati i viaggiatori pendolari che dal 2007 hanno pagato a Trenitalia gli abbonamenti sovraregionali, cioè i percorsi che coinvolgono più territori con diversa autonomia e tariffazione. Un esempio: l’abbonamento mensile di seconda classe per la tratta Ancona-Pescara centrale costa 145,50 euro. Ma secondo il calcolo dell’algoritmo giusto dovrebbe costare 109,50 euro. Quindi gli utenti pagano 36 euro in più. Dopo le numerose denunce da parte delle associazioni dei pendolari, Assoutenti si è fatta promotrice di una campagna di sensibilizzazione volta a superare la «distorsione tariffaria insita nell’attuale meccanismo di calcolo delle tariffe». E proprio il 2 febbraio Assoutenti ha incontrato Trenitalia che ha ammesso l’errore e condiviso le recriminazioni e il disagio dei pendolari proponendo un percorso per risolvere il problema degli abbonamenti. Per la partecipata di Ferrovie dello Stato la palla va passata alle Regioni, perché sono queste ultime a formulare e applicare le tariffe. E sono sempre le Regioni che dovranno farsi carico della differenza tra le tariffe corrette e gli importi dei contratti di servizio pluriennali già stipulati con Trenitalia. La risposta di Trenitalia. «La determinazione delle tariffe nel trasporto regionale è competenza esclusiva delle Regioni e delle Province Autonome. L’algoritmo cui fanno riferimento oggi i media è quello definito e approvato in sede di Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome nel luglio del 2007» fa sapere Trenitalia in una nota, precisando che esso «riguarda il modo per calcolare il costo dei biglietti e dei circa 7mila abbonamenti per le corse su treni regionali che hanno inizio e termine in regioni diverse. Parliamo quindi di tariffe sovraregionali». «In quell’occasione, fu deciso di calcolarle sommando il costo delle tratte regionali secondo i prezzi in vigore in ciascuna regione e applicando alla somma un correttivo matematico che tenesse conto di una serie di fattori», precisa ancora Trenitalia. Il prossimo passo. Su richiesta di Trenitalia, la Conferenza delle Regioni si riunirà entro la fine di febbraio. E Assoutenti cercherà di far valere i diritti dei pendolari e puntare ad un ritocco (al ribasso) delle tariffe che entri in vigore da aprile. Il rischio class action. Ma la questione non finisce solo con la correzione dell'errore. Sì perché ci sarebbero da recuperare 10 anni di abbonamenti pagati più del dovuto dagli utenti. E la class action sarebbe già pronta a partire.