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Pescara, 25/11/2024
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Data: 08/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Risarcimenti, aiuti e maggiori investimenti. Aperta la vertenza. Passa in Consiglio regionale il documento sull’emergenza abruzzese. E si punta sulla prevenzione: dal servizio multi-rischio alla sicurezza. Paolo Gatti (Fi): le colonne mobili sono state allertate di lunedì ma poi sono arrivate di sabato. Luciano D’Alfonso: è stata la battaglia della neve, ora bisogna essere precisi. Indennizzi: Enel li raddoppia

PESCARA In primis, l’individuazione di uno strumento giuridico che qualifichi i danni indiretti causati dal maltempo. Poi, altri sette punti che impegnano la Regione a farsi riconoscere tutto ciò che ha comportato e causato l’emergenza. L’Abruzzo apre così la vertenza-maltempo rispetto al governo centrale e agli enti, come Enel, Terna e Telecom, direttamente interessati. Lo fa al termine del consiglio regionale straordinario - richiesto dal Movimento 5 Stelle - svolto a Pescara e che ha visto l’approvazione del documento della maggioranza di centrosinistra e passato malgrado l’astensione al voto proprio da parte dei pentastellati. L’Abruzzo, dopo quello che ha vissuto e subito con la nevicata, chiede un maggior potenziamento della rete elettrica. E si impegna sull’istituzione di un servizio di prevenzione multi-rischio, sull’avvio di un piano di interventi sulla sicurezza scolastica e di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici. La Regione inoltre chiederà risorse aggiuntive del fondo di solidarietà nazionale da destinare a imprese e lavoratori del settore agricolo e infine un piano di investimenti sulla sicurezza degli edifici Asp. Naufragato il tentativo da parte di M5s di istituire una commissione d’inchiesta, anche se l’opzione, ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Di Pangrazio, verrà discussa nella prossima seduta. Alla «ragion di Stato», invocata dal capogruppo del Pd, Camillo D’Alessandro, per la stesura di un documento bipartisan, non si è immolato neanche l’emendamento presentato dal capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, in cui si chiedeva l’inserimento, in favore di cittadini e imprese, di risarcimenti, e non meramente di indennizzi. Un’asimmetria, quella tra i due documenti passati al voto - uno votato da maggioranza e da quasi tutta l’opposizione, mentre l’altro solo dalla minoranza - sottolineata da Domenico Pettinari, del M5s. L’opposizione, con Paolo Gatti di Forza Italia, ha anche contestato, così come affermato nel documento di maggioranza, la celerità con le quali sono intervenute le colonne mobili, nei giorni delle nevicate. «Alcune di esse», ha precisato Gatti, «sono state allertate il lunedì, ma sono arrivate di sabato». Nel suo intervento, prima delle votazioni finali, il presidente della giunta regionale, Luciano D’Alfonso, ha osservato che il dibattito è stato «un po’ politically correct», per cui «alcune cose non si dicono mai, altre le si dicono sempre». «C’è stata una proporzione da prevenzione irrealizzabile, è stata una guerra della neve. E rispetto a questo, la Regione Abruzzo ha organizzato il battagliamento». Il presidente, che ha definito i sindaci «straordinari» nella gestione dell'emergenza, ha sottolineato che la Regione si è subito attivata, «ad esempio facendo in modo che Enel venisse chiamata alle sue responsabilità: «Enel ha aumentato i dipendenti sul territorio e contestualmente diminuivano le prestazioni. Così», ha osservato, «ho capito che erano nel più totale pallone. Hanno impiegato 4 giorni per collocare 450 generatori». Il governatore ha parlato anche della confusione che si è prodotta perché «per il sisma si chiama cratere sismico, mentre per il maltempo lo strumento non è un cratere nevoso, ma la delibera del 20 gennaio per fare in modo che si determini l'emergenza nazionale». E come andrà a finire per i danni indiretti? D’Alfonso ha anticipato una sua previsione: «Secondo me ci spetterà il 65% di quanto sarà stabilito dall’Europa e dal Governo. Ma occorrerà dimostrarli»

L’azienda dà il via libera: risarcimenti aggiuntivi a quelli automatici in bolletta. Ecco come fare. Mentre in aula vanno a vuoto gli inviti a trovare un accordo bipartisan sul documento unico
Il Pd respinge la proposta di M5s: c’è già la commissione di vigilanza, non serve fare altre nomine e distribuire altri incarichi, perderemmo soltanto tempo e risorse. Indennizzi: Enel li raddoppia

PESCARA Ulteriori indennizzi a quelli automatici in bolletta per i danni subiti a seguito dell'interruzione di energia elettrica durante i giorni del maltempo. E l’entità varierà in base alla durata dell'interruzione, alla tipologia e all'ubicazione della fornitura. Ad annunciarli, mentre il consiglio regionale si pronuncia proprio sulla richiesta di risarcimenti, è l’Enel indicando anche l’iter per ottenerli: agli sportelli di Pescara, Teramo, Chieti e Ascoli Piceno dovrà essere compilato un modulo allegando fatture e relazione del tecnico intervenuto per il blackout. Gli indennizzi automatici previsti dalla normativa verranno invece corrisposti in bolletta senza alcuna richiesta. Danni diretti e indiretti dei quali parla in aula il gruppo di Forza Italia estendendoli al sistema imprenditoriale. Con la sospensione degli effetti fiscali e la restituzione parziale in un tempo molto lungo: «Noi ci aspettiamo delle sostanze, se la maggioranza è brava anche qualcosa di più. Certo è», aggiungono Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri, Gianni Chiodi e Paolo Gatti, «che ad oggi è stato fatto molto meno». «Vince l'appartenenza partitica e perde il buon senso», ritiene il gruppo di M5s a proposito del voto in consiglio regionale sul documento della maggioranza. I grillini, che erano stati i principali fautori della seduta straordinaria sul maltempo, si sono visti respingere dal centrosinistra il loro pacchetto di proposte, condiviso dal centrodestra. Una delle richieste era l’istituzione di una commissione d’inchiesta. A nulla sono valsi i tentativi del centrodestra di trovare un accordo bipartisan con l’approvazione di un unico documento che contenesse appunto la commissione d’inchiesta. «Daremmo un segnale di compattezza di fronte all’emergenza», ha sottolineato Febbo. Ma dai banchi del Pd la risposta è stata negativa: «Che facciamo a fare la commissione d’inchiesta, andremmo a fare altre nomine, perderemmo altro tempo, quando c’è già la commissione di vigilanza (presieduta tra l’altro dallo stesso Febbo n.d.r.)». C’è da dire che anche il Pd aveva richiamato all’unità d’intenti invitando a votare tutti per il suo documento: «Non solo analisi, ma anche proposta: da un lato ricostruiamo tutto quello che è accaduto anche in termini numerici, affinché diventi massa critica del dossier nei confronti del Governo, dall'altro apriamo una vertenza Abruzzo con una serie di proposte», aveva detto Camillo D’Alessandro. «Questo documento è avvilente», commenta Sara Marcozzi (M5s), «la maggioranza presenta agli abruzzesi un documento che impegna se stessa “a promuovere" e “a richiedere" interventi. Questa è la vera demagogia, è l'essenza del populismo del Pd, di chi, benché al governo, invece di “fare" e portare risultati concreti, continua a promettere di “impegnarsi a fare”». Di sicuro intanto quest’anno Forza Italia non farà la manifestazione “Azzurri in vetta” prevista a Roccaraso questo weekend. «E’ un segno di rispetto dovuto alle vittime di Rigopiano e di solidarietà alle popolazioni abruzzesi colpite dall’eccezionale ondata di maltempo», spiega il coordinatore regionale Nazario Pagano.

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