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Data: 09/02/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
«L'immagine dell'Abruzzo danneggiata dai black out»

PESCARA Non solo i guasti sulla rete di distribuzione dell'energia elettrica, che tra il 17 e il 25 gennaio hanno gettato mezzo Abruzzo in un incubo. Mentre Enel annuncia rimborsi aggiuntivi per i danni causati all'utenza, da un documento della Regione (e dal lungo intervento del governatore D'Alfonso l'altro ieri in consiglio regionale) emergono altri particolari, non necessariamente legati alla perturbazione di origine artica che ha portato 20milioni di tonnellate di neve sull'Abruzzo. In quei giorni, nei paesi e nelle contrade interessate dai prolungati black out elettrici, è successo di tutto. I primi interventi per portare i gruppi elettrogeni dove servivano, sarebbero stati all'insegna della improvvisazione, attribuita all'ente gestore: mezzi non idonei a fronteggiare l'emergenza, difficoltà a reperire il gasolio, con i soccorritori provenienti da zone del Nord Italia spesso indirizzati nel punto più lontano per la fornitura del carburante e con gravi difficoltà nell'individuare le contrade isolate a causa della scarsa conoscenza del territorio. Gli stessi gruppi elettrogeni, che avrebbero dovuto sopperire ai guasti sulla rete di distribuzione gestita da Enel e Terna, erano in qualche caso mal funzionanti o privi di combustibile.

IL DOCUMENTO Ma nel documento della Regione si fa riferimento anche «all'ingente danno d'immagine» causato all'Abruzzo da questi disservizi che si sono associati alla tragedia di Rigopiano. Notizie rimbalzate in tutto il mondo che hanno contribuito a diffondere un'immagine di «terra inospitale» dell'Abruzzo, con tutte le ricadute sull'offerta turistica e le strutture ricettive. Ecco perché, al di là degli indennizzi e dei rimborsi già previsti, Enel e Terna sono invitati a farsi carico di altre iniziative nei confronti del territorio. In particolare sul tema del monitoraggio ambientale, con sistemi di illuminazione intelligente da attivare, ad esempio, negli edifici della Pubblica amministrazione e presso i Centri operativi comunali (Coa); sul tema dell'efficientamento energetico delle imprese, in particolare nel settore zootecnico; sul settore turistico, con soluzioni dedicate alle strutture ricreative e la valorizzazione dei borghi attraverso la promozione di percorsi. E ancora sul tema della mobilità sostenibile, lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Tra le iniziative sollecitate dalla Regione c'è anche la condivisione di attività congiunte e collaterali. Tra queste, l'accordo Enel-Pnalm per sperimentare nuove forme di collaborazione per la gestione dell'invaso del Lago di Barrea e la definizione di un Protocollo Enel-Protezione civile Abruzzo per la gestione delle emergenze da attivare presso le sedi comunali, i punti di contatto dove raccogliere le richieste di interventi sulla rete elettrica con il supporto di personale Enel qualificato.

PUNTO FERMO Il governatore Luciano D'Alfonso, che ha portato il premier Gentiloni nelle aree colpite del teramano, ha cercato di mettere un punto fermo nella seduta del Consiglio regionale di martedì chiesta dalle opposizioni, definendo straordinariamente epocale e senza precedenti gli eventi di gennaio. Ha insistito per la copertura di tutti i danni diretti e indiretti causati non solo da Enel, ricordando però che è necessario un intervento normativo per la loro quantificazione. Ha sollecitato aiuti fiscali alle imprese, anche di natura fiscale, per consentire la rivitalizzazione del territorio, assicurando che entro il 2018 gli uffici tecnici della Regione saranno in grado di fornire una mappatura certa sul rischio valanghe, con le conseguenti misure da adottare. La lezione di gennaio, che si aggiunge a quelle del recente passato (le nevicate del 2012 e del 2015), dovrebbe insomma servire a non farsi trovarsi mai più impreparati.

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