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Data: 09/02/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia, salta il tavolo sul contratto I sindacati: intervenga al governo

ROMA È rottura tra sindacati e Alitalia. Le sigle di categoria hanno deciso di interrompere il confronto con l'azienda sul rinnovo del contratto nazionale. Una decisione nell'aria da giorni e che i sindacati hanno comunicato con una lettera al governo chiedendo una convocazione urgente. Richiesta subito accolta. «Li incontreremo. Non ci sottrarremo» dice il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda. «Certamente li vedremo. Il dialogo con i sindacati va tenuto vivo» conferma il ministro dei Trasporti Graziano Delrio. Dal canto suo l'azienda tenta la carta della collaborazione e, esprimendo rammarico per la decisione dei sindacati, assicura la propria «volontà di ricercare un'intesa» per un nuovo contratto.
La decisione dei sindacati di prendere carta e penna e comunicare al governo la decisione di interrompere le trattative arriva a due giorni dall'ultimo incontro tra le parti, durante il quale l'azienda ha ribadito le richieste (dal taglio degli stipendi dei piloti all'allungamento degli scatti, alla riduzione delle ferie) che già il 2 febbraio erano state giudicate «irricevibili» dai sindacati. «Inaccettabili», spiegano nella missiva inviata ai ministri Calenda, Delrio e Poletti (e per conoscenza ad Alitalia), sia perché slegate dal Piano industriale, sia perché «spostano su salari e diritti la leva con cui affrontare la crisi». Proprio il taglio alle retribuzioni dei piloti starebbe spingendo molti comandanti dell'ex compagnia di bandiera a cercare posto altrove: una situazione che preoccupa la Uiltrasporti che chiede di fermare «l'accanimento» che sta spingendo i piloti alla fuga. Ad irritare ulteriormente le sigle di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl è stata anche la richiesta dell'azienda di firmare il rinnovo entro il 28 febbraio, altrimenti avrebbe proceduto con l'applicazione unilaterale delle modifiche.
IL PIANO INDUSTRIALE I sindacati inoltre lamentano l'«inerzia» con cui l'azienda si sta muovendo: se si dovesse protrarre, «i rischi di soluzioni ancora più drammatiche si rivelerebbero la sola strategia cui qualcuno sta lavorando», avvertono i sindacati che per questo chiedono al governo una «convocazione indispensabile ed urgente per illustrare la posizione di allarme e per valutare ogni iniziativa». E intanto sembra avvicinarsi l'atteso momento in cui l'azienda tornerà dal governo per presentare il piano industriale. Lo annuncia Calenda: «Credo che siamo vicini, immagino che sarà nei prossimi giorni».

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