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Data: 10/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«No allo scippo Anas, la sede resti all’Aquila». Cialente si oppone al trasferimento a Bari del compartimento Abruzzo. E Melilla interroga il governo

L’AQUILA Ad Amatrice i soccorsi e i rappresentanti istituzionali arrivarono molto dopo la scossa distruttrice, colpa di una viabilità disastrata. E' l'esempio estremo che il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente fa dell'inefficienza dell'Anas, l'ente nazionale di gestione delle strade che, come tante realtà statali, «stanno abbandonando l'Appennino centrale». Non soltanto L'Aquila, non soltanto l'Abruzzo. A far sollevare il primo cittadino del capoluogo di regione contro “lo Stato che lascia solo un pezzo di Paese”, è ora la riorganizzazione nazionale dei compartimenti dell'Anas presenti in tutte le regioni. Nell'ambito della quale l'Abruzzo è stato accorpato nella macro area Abruzzo-Molise-Puglia e di conseguenza la sede della nuova struttura verrà posta a Bari. Nella città pugliese saranno concentrate sia la dirigenza della Struttura tecnica che quella della struttura amministrativa. La sede dell'ex compartimento Abruzzo dell'Aquila non avrà, dunque, più la struttura amministrativa, che sarà smobilitata, mentre il settore della dirigenza tecnica avrà un solo dirigente con un’autonomia di spesa fino a 20mila euro: per avere somme superiori servirà l’approvazione del capo Compartimento di Bari. «Siamo una regione allo sbando per l'inefficienza totale del Paese», dice Cialente, «l’Abruzzo interno con gli ultimi accorpamenti di Enel e Terna, a cui si aggiunge la scarsa attenzione di Telecom e di altre società statali, è stato abbandonato al punto che abbiamo avuto la vergogna di avere per più di una settimana gente senza corrente elettrica per il maltempo». Il coordinamento della sede Anas per Cialente «deve stare all'Aquila, nella sede ricostruita dopo il terremoto con 15 milioni di euro, visto che lo Stato stesso, attraverso una sua articolazione (la commissione Grandi Rischi) ha detto che la nostra è una terra che non ha più futuro, che c'è un rischio terremoto fino al 7° grado della scala Richter senza supportare la tesi con argomentazioni scientifiche, e un pericolo Vajont per la diga di Campotosto, mentre intanto nessuno è in grado di darci una risposta sui parametri della sicurezza delle scuole: vale per L'Aquila, per Teramo e per altre province dell'Appennino centrale». E sulla riorganizzazione dei Compartimenti Anas, intanto, il deputato Gianni Mellilla (Si) ha presentato un'interrogazione al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio: «L’accorpamento non tiene conto della condizione in cui versa l'Abruzzo, insieme ad altre aree dell'Italia centrale, in questa fase di grave emergenza territoriale, economica e sociale, nella quale è fondamentale che i presidi di controllo e pianificazione restino ben ancorati ai territori di riferimento».

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