ROMA Sette ore per tutti e i controlli in mano all’Inps. Il presidente Tito Boeri disegna la mappa delle nuove visite fiscali confermando, anche se manca il decreto ad hoc che il governo dovrebbe presentare entro la fine di febbraio, che sulla reperibilità si marcia verso l’equiparazione pubblico-privato. Al momento nel privato le fasce giornaliere nelle quali il malato deve farsi trovare in casa in attesa del medico sono due: dalle 10 alle12 e dalle 17 alle 19 per quattro ore complessive. Nel pubblico le fasce sono sempre due ma per sette ore totali dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. In futuro, dunque, le ore di reperibilità saranno uniformate e, se necessario, il medico fiscale potrà effettuare visite ripetute per verificare i casi più controversi. I controlli sulla malattia, secondo quanto previsto dalla riforma della Pubblica amministrazione, saranno tutti in capo all’Inps (al quale saranno assegnati 27,7 milioni di euro), anche quelli sui dipendenti pubblici finora effettuati dalle Asl. L’armonizzazione delle regole, a giudizio di Boeri, produrrà «risparmi significativi, una gestione migliore dei medici e controlli più efficienti». Ma, soprattutto, si punta a spazzare via le forti e sospette differenze in fatto di assenze dal lavoro. Secondo i dati Inps riferiti al 2015 i giorni di malattia sono stati quasi 111 milioni (+2,07% sul 2014) con percentuali molto diverse tra pubblico e privato. Nel pubblico i giorni di malattia sono stati 32,5 milioni (quasi 11 in media per dipendente) con una crescita del 3,3%. Nel settore privato i giorni persi per malattia sono stati 78,4 milioni (poco più di sei in media per dipendente) con una crescita dell’1,56%. Insomma per gli statali la probabilità di ammalarsi è quasi doppia. Tra l’altro l’Inps mette in evidenza un pessimo andazzo che accomuna pubblico e privato. La distribuzione del numero degli eventi malattia è simile per entrambi i comparti, con frequenza massima proprio il lunedì: 2,7 milioni di eventi per il settore privato e 1,4 milioni per la Pa, pari rispettivamente al 30,5% e al 27,6% del totale. Come a dire che, guarda caso, quasi in un terzo dei casi si sta male proprio nel giorno che segue la fine del weekend. Una circostanza che, riferiscono fonti del governo, fa riflettere sull’opportunità di un intervento specifico per limitare ed eventualmente punire le malattie “opportunistiche”. Tuttavia la stretta dei controlli non dovrebbe limitarsi ai giorni di malattia. Boeri ha infatti sottolineato che ci sono «differenze molto forti nell’uso dei permessi per l’assistenza ai familiari disabili previsti dalla legge 104 nel pubblico e nel privato con 6 giorni per dipendente in media nella pubblica amministrazione e un giorno e mezzo nel privato«. Uno scarto giudicato inaccettabile. Ci sono differenze molto forti anche tra i comparti della pubblica amministrazione e questo, ha ammonito Boeri «fa pensare a potenziali forme di abuso». La stretta sui controlli e il recupero di risorse nel caso di permessi non dovuti - ha sottolineato il presidente Inps - dovrebbe essere destinano a aumentare i fondi per la non autosufficienza al momento ancora troppo limitati.