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Pescara, 24/07/2024
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Data: 11/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Ama, i sindacati sollecitano la fusione con Tua. La richiesta rilanciata dall’esito del referendum: oltre il 90% dei dipendenti si è espresso per il sì all’operazione. Il progetto caldeggiato anche dal sindaco Cialente, ma le organizzazioni sindacali lamentano tempi troppo lunghi: «La città rischia di perdere un’altra occasione»

L’AQUILA «È anacronistico e antieconomico mantenere in vita l’Ama». I sindacati tornano a sollecitare la fusione dell’Ama, l’azienda della mobilità aquilana, con l’azienda regionale dei trasporti Tua. Lo fanno forti anche del “referendum” effettuato tra il personale: oltre il 90% dei dipendenti è favorevole a questa operazione, le cui basi sono state gettate da tempo, ma che si è arenata nelle stanze dei bottoni, tra Regione e Comune. «Oltre le attenzioni di facciata», affermano le segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl, «il nulla. Un percorso necessario e non rinviabile, viene compreso dai lavoratori e crediamo dai cittadini, ma che non suscita la necessaria iniziativa politica. L’Ama, a giudizio di chi scrive, non ha alcuna possibilità di continuare a rendere il servizio per il quale è nata e vissuta, per mille ragioni, sia economiche che normative. L’unica possibilità per la città di provare a risalire la china, sulla qualità del servizio, sull’efficienza dello stesso sulla sua integrazione con quelli di media percorrenza è, e rimane, la fusione della stessa nella Tua». L’acquisizione dell’azienda dei trasporti aquilani da parte di quella regionale è un progetto a cui tiene molto anche il sindaco Massimo Cialente. Nell’ultimo tavolo in Regione, che si è svolto lo scorso 23 novembre, il consigliere delegato ai trasporti Camillo D’Alessandro aveva annunciato un progressivo processo di integrazione, con l’avvio della fase operativa dopo un confronto con le due aziende e lo stesso Cialente. D’Alessandro aveva parlato di tempi brevi. Secondo i sindacati, invece, i tempi si stanno dilatando troppo, a scapito della sopravvivenza di Ama: «Da tempo sosteniamo tale necessità», aggiungono i rappresentanti sindacali, «e alcuni incontri con Regione e Comune si sono già tenuti: tutti hanno condiviso questa esigenza. Oggi però sembra che il tema non rientri nelle priorità del decisore pubblico. Certo, abbiamo tante emergenze, ma proprio per questa ragione è ora più che mai necessario percorrere la strada della fusione, al fine di guadagnare efficacia e qualità. I lavoratori hanno piena coscienza del percorso necessario e si sono espressi in un referendum aziendale, dando mandato ai sindacati con una percentuale di oltre il 90%, di porre in essere ogni azione utile a raggiungere l’obiettivo. È anacronistico ed antieconomico mantenere in vita un’azienda di piccole dimensioni, incapace di affrontare i necessari investimenti e le gare previste dal legislatore. In altre realtà della nostra regione tale necessità è stata compresa e colta dalla classe politica, creando le basi della nascita di Tua. Ci auguriamo non si voglia far perdere l’ennesima occasione alla città».

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