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Data: 11/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Corse saltate e guasti. Così viaggiare in bus diventa un’odissea. Dalla città alle frazioni fioccano le proteste degli utenti. Avvio incerto per il nuovo piano con fermate extraurbane

SULMONA Corse extraurbane e cittadine che saltano, ritardi sugli orari delle fermate e bus in avaria sia sulle strade cittadine che su quelle autostradali. I cittadini si stanno organizzando per valutare una denuncia di interruzione di pubblico servizio per i trasporti – urbani e non – in panne. Dall’entrata in vigore del nuovo piano trasporti comunale, che ha debuttato il 16 gennaio scorso, come ha voluto l’assessore comunale Alessandra Vella, sono tanti, troppi per i cittadini, i disservizi che si sono susseguiti. Solo nei giorni scorsi il guasto contemporaneo di tre autobus aveva comportato l’interruzione di più corse, coi passeggeri rimasti a piedi. Non vanno meglio le cose per quei pendolari che devono raggiungere la città dai paesi limitrofi. Solo ieri due residenti di Vallelarga (frazione di Pettorano) sono rimasti a piedi perché non sono riusciti a prendere l’autobus della Tua con direzione Pettorano. I due cittadini, come di consueto, si sono recati alla fermata della villa comunale di Sulmona, alle 18,05, per attendere il bus della Tua in direzione Pettorano-Rocca Pia, che non sono riusciti a prendere. I passeggeri hanno chiesto spiegazioni direttamente alla società, che ha fatto sapere di aver mandato un mezzo sostitutivo, un pulmino blu, che andava in quella direzione. «E noi come facevamo a capirlo?», domandano i due cittadini. «Non ci siamo accorti del passaggio di questo mezzo, dal momento che solitamente arriva un bus arancione dove è espressamente indicato il capolinea. Perciò torniamo a chiedere alla Tua di essere più precisa e trasparente nel comunicare cambiamenti di orari e di corse». Non era andata meglio qualche tempo fa a una donna di Vallelarga che aveva avuto problemi per arrivare in città o agli studenti di Introdacqua che più di una volta sono stati lasciati a piedi e al freddo, nei giorni a cavallo dell’emergenza neve, senza che nessuno avvertisse sulla sospensione del servizio. In quel caso feroci erano state le proteste dei genitori costretti a lasciare il lavoro o a organizzarsi con parenti e amici per andare a prendere i loro figli. Ai casi di disservizi “nostrani”, vanno aggiunti quelli in autostrada, con i mezzi diretti alla capitale che si sono rotti lungo il tragitto per più di tre volte in pochi mesi e lo stesso hanno fatto quelli diretti a Chieti. «Eppure i biglietti continuano ad aumentare», protestano i cittadini, «di pari passo col pedaggio autostradale. A questi continui rincari non possono corrispondere disservizi ormai consueti e una qualità così bassa». Anche il trasporto urbano ha problemi, nonostante il nuovo piano con le fermate nelle frazioni. Le novità introdotte prevedono le fermate del servizio scuolabus in viale delle Metamorfosi, direzione via Lamaccio (fermate multiple), per le corse delle 12,40 e delle 15, con partenza dalle scuole; fermate alle frazioni: in via Banchette, via Torrone e via Arabona con direzione istituti scolastici (partenza 7,15 dall’ autorimessa); istituzione del transito in via Banchette (con relative fermate) per il rientro a casa dagli istituti scolastici (giro Torrone partenza 12,40).


Sui trasporti al collasso in città intervengono i consiglieri di minoranza del gruppo “La città che vogliamo”, che chiedono un consiglio comunale urgente e straordinario. Bruno Di Masci (nella foto), Antonio Di Rienzo e Fabio Ranalli hanno formalizzato la loro richiesta al presidente dl consiglio comunale Katia Di Marzio. «Stiamo vivendo una situazione drammatica che sta provocando disagi alla comunità», fanno notare. «I rapporti di servizio segnalati ripetutamente dagli autisti sono stati colpevolmente ignorati, provocando la rivolta e la denuncia dei cittadini per interruzione di pubblico servizio. Non si possono cancellare alcune corse, specie nelle frazioni, non avvisando l’utenza». I consiglieri denunciano corse tagliate, autobus fermi perché guasti e rimessa della zona industriale inagibile. «L’autorimessa è inagibile e gli autobus, senza nessun controllo, sono parcheggiati sul piazzale di sosta», concludono i consiglieri. «Per questi motivi, la maggior parte dei mezzi si è fermata contemporaneamente, mettendo in crisi l’intero settore». Il Comune valuta l’affidamento esterno. (f.p.)di Federica Pantano w

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