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Pescara, 24/07/2024
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Data: 12/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Sisma, l’Abruzzo si mobilita «Pronti a partire in cinquemila». Il centrodestra lancia la manifestazione contro il decreto terremoto che raccoglie consensi trasversali. Domani tutti i sindaci radunati in Provincia per mettere a punto le richieste al governo e alla Regione

TERAMO Su terremoto e maltempo, che l’hanno messa in ginocchio, la gente di Teramo non è disposta a scherzare. Sul decreto del Governo, ritenuto un po’ da tutti insufficiente se non addirittura beffardo, men che meno. Per questo a Teramo si sta preparando una mobilitazione mai vista. L’idea è portare a Roma cento pullman e circa cinquemila persone, l’obiettivo è spingere il Parlamento a modificare il decreto con la forza di una protesta di popolo. Per ora la “marcia su Roma” è un’iniziativa del centrodestra teramano e in particolare del consigliere regionale di Forza Italia Paolo Gatti, che ieri insieme al deputato Ncd Paolo Tancredi ha messo intorno a un tavolo i consiglieri provinciali d’area e sindaci (o loro delegati) di Alba Adriatica, Ancarano, Arsita, Atri, Basciano, Bisenti, Campli, Canzano, Castel Castagna, Cermignano, Civitella del Tronto, Colledara, Corropoli, Fano Adriano, Isola del Gran Sasso, Notaresco, Penna Sant'Andrea, Pietracamela, Sant’Egidio e Teramo. Tutti comuni di centrodestra, d’accordo, ma l’obiettivo è una mobilitazione trasversale. Del resto, il primo a pensare che il territorio debba essere unito nelle proprie richieste in un momento così difficile è il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino del Pd, che per domani ha convocato tutti i sindaci del Teramano in un’assemblea che ha un unico punto all’ordine del giorno: la richiesta di provvedimenti urgenti al Consiglio dei ministri e alla Regione. La bozza di delibera prevede sia la richiesta di riconoscimento per tutta la provincia teramana dello stato di emergenza derivante dalla calamità naturale, sia quella di apportare alcune sostanziali modifiche, in fase di conversione, al decreto legge del 9 febbraio. «Il documento è il frutto di un lavoro corale», spiega Di Sabatino, «abbiamo chiesto ai sindacati, alle associazioni di categoria, alla Camera di commercio, ai sindaci, alle altre istituzioni locali di raccogliere dati ed elaborare proposte. Vi è la necessità di fare sintesi e di far arrivare al più presto nei luoghi deputati alla decisione, Regione, Parlamento e Governo, le esigenze documentate di questo territorio. Una volta definita e approvata la delibera, sarà fondamentale il contributo dei parlamentari per il lavoro di sensibilizzazione che potranno svolgere a livello nazionale». Che domani si possa arrivare facilmente a una sintesi bipartisan si capisce al volo confrontando la bozza di delibera della Provincia con il documento venuto fuori dal vertice del centrodestra. Entrambi sottolineano la necessità, tra le altre cose, di: allargare il cratere sismico ad altri comuni pesantemente danneggiati; equiparare la città di Teramo agli altri centri del cratere; garantire alla Provincia e ai Comuni risorse certe per pagare gli interventi effettuati nell’emergenza e ripristinare il patrimonio pubblico danneggiato; rimodulare il Masterplan destinando le risorse a progetti di sostegno al tessuto economico e sociale colpito dal sisma e dalle calamità naturali. Cosa pensa della “vertenza Teramo” Luciano D’Alfonso? «Non è il momento di stare sui giornali, è il momento di agire», ha tagliato corto ieri il governatore.

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