PESCARA Il ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio ha firmato ad Ancona un protocollo di intesa tra Autorità portuale, Regione Marche, Comune di Ancona, Anas , Rfi, per dare vita alla realizzazione di una infrastruttura strategica, collegamento porto-grande viabilità e la velocizzazione della linea ferroviaria. Per il consigliere regionale delegato ai porti Camillo D’Alessandro non è un buon segnale. Perché consigliere? «Se fossi stato nel Presidente dell'Autorita portuale, come primo atto, avrei favorito una progettazione di sistema, che riguardasse il sistema portuale del medio adriatico, non certo esclusivamente il porto di Ancona. Per ora gli unici fondi sui porti d’Abruzzo sono quelli che ci sta mettendo la Regione, grazie agli interventi previsti nel Fas prima e nel Masterplann ora». Ortona e Pescara hanno bisogno di lavori urgenti. «Ortona ed il sistema portuale regionale non sono figli di un Dio minore. Lo dico subito per evitare scontri domani e l'Autorità di Ancona se lo metta bene in mente. Controllerò millimetricamente programmazioni e come saranno distribuite le risorse, sta ora all'autorità dimostrare equilibrio». Meglio andare con Civitavecchia? «La mia battaglia per una Autorità diversa, con Civitavecchia, nasceva dal diritto alla reciprocità degli interessi tra Civitavecchia ed Ortona, rispetto ad un porto che è un porto concorrente, come Ancona, che nella logica di mercato ci sta, ma se un porto viene dotato di interventi ed infrastrutture strategiche ed un altro no allora si falsa in partenza la partita e noi non siamo Fontamara, dove poter praticare prepotenze». Ma il ministero è sempre stato freddo sul passaggio d’Autorità «Abbiamo dimostrato al Ministro Del Rio con dossier puntuali, con studi scientifici, con la convergenza di Confindustria Abruzzo e Lazio, con l'intesa già sottoscritta dalle Regioni che prevaleva la scelta di una Autorità di sistema di collegamento dei due mari attraverso l'asse Ortona-Pescara _ Civitavecchia. Mentre D'Alfonso lavorava per questo i nemici dell'Abruzzo e di Ortona lavoravano per il fallimento di questo progetto». Però nella riforma c’è ancora spazio per trattare. «Riuscimmo a vincere la battaglia, con il Decreto che rimanda proprio ad un regolamento, ma è fermo e nel frattempo si rischia che vengano consumate scelte sia sul fronte di Civitavecchia che su quello di Ancona. Del Rio sa bene che l'intesa, necessaria per avere la legittimità costituzionale sulla riforma, fu rilasciata dalle Regioni proprio sulla base del riconosciuto diritto delle Regioni di ottenere la possibilità di passaggio ad altre Autorità portuale».