TORREBRUNA Al capezzale del Vastese malato. Il governatore Luciano D’Alfonso ha raggiunto ieri Torrebruna e, insieme al sindaco Cristina Lella e a un pool di esperti, ha compiuto un sopralluogo lungo il costone della montagna (Provinciale 212) che sta cedendo. Anche sabato sulla carreggiata è finita una pioggia di massi, fango e detriti. Dal 5 febbraio la strada è chiusa al traffico. La parete è ancora in movimento. La situazione è molto delicata. I blocchi di cemento fatti sistemare dall’amministrazione comunale non sono bastati. Il territorio teme la cancellazione del tratto stradale come era accaduto per la Castiglione Messer Marino-Fraine nel marzo 2015. L’Alto Vastese ha paura di restare isolato. D’Alfonso ha avuto modo di rendersi conto personalmente della gravità della situazione. Dall’inizio dell’anno gli smottamenti non si contano più. Il presidente della commissione vigilanza della Regione, Mauro Febbo, ha chiesto un intervento urgente per bloccare l’enorme movimento di terra che sta scivolando sulla Provinciale inghiottendo una porzione importante della strada che da Torrebruna sale a Castiglione Messer Marino e Schiavi d’Abruzzo. «Tenendo conto delle proporzioni dello smottamento in corso occorre immediatamente agire con tutte le precauzioni e le urgenze del caso, altrimenti si arriverà al collasso di quell’arteria fondamentale», ammonisce Febbo. Da Torrebruna D’Alfonso ha poi raggiunto Castelguidone e Castiglione. L’elenco delle emergenze si allunga. Tra Castiglione e Montazzoli (sp 152) ci sono due enormi smottamenti, tra Schiavi e Castiglione (sp 158) il manto stradale è scomparso. La Provinciale tra Fraine e Castiglione (sp 162) è franata da due anni. Il sindaco di Castiglione, Emilio Di Lizia, l’ha definita la «Salerno-Reggio Calabria d’Abruzzo».