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Data: 13/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Porto, il raddoppio non convince. Traffico merci in calo, Carinci del M5S: «Costi troppo alti rispetto ai benefici»

VASTO Da 600mila tonnellate di merci movimentate nel 2008 alle 500mila del 2016, un calo di 100mila tonnellate nonostante le previsioni del 2007 parlassero di un milione di tonnellate da raggiungere nel 2015. Traffici in diminuzione al porto di Punta Penna, le cui prospettive sono state al centro di un incontro promosso dal Movimento 5 Stelle, nel corso del quale è stato reso noto uno studio di Mauro Ferrara, ricercatore del Consorzio Res. L’esperto ha analizzato lo scenario europeo, soffermandosi sulla nuova configurazione del bacino portuale, sulle merci movimentate negli anni, suddivise per cluster di prodotti, e sulle strategie di ottimizzazione e completamento. «I dati emersi, e in particolare il volume dei traffici che mostra un trend in diminuzione, dovrebbero far riflettere sui progetti di ampliamento del porto di Punta Penna», afferma Dina Carinci, consigliera comunale del M5S, «senza considerare che il bacino è utilizzato solo da sei aziende, due delle quali site all’interno del porto. Il costo delle opere, 140 milioni di euro per il raddoppio e 15 milioni per l’ultimo miglio, è troppo alto se rapportato ai benefici anche in termini occupazionali. Non siamo contrari a prescindere», chiosa la pentastellata, «dobbiamo capire però se questa spesa è giustificata e, soprattutto, rendere partecipi i cittadini sulle opere che stravolgono il territorio. Mi riferisco all’ampliamento del porto, ma anche alla variante alla Statale 16». Presenti all’incontro, oltre al senatore Gianluca Castaldi, all’eurodeputata Daniela Aiuto e al consigliere regionale Pietro Smargiassi, anche il presidente Anci Luciano Lapenna e l’ex presidente del Coasiv, Fabio Giangiacomo, ospiti a sorpresa dell’evento targato 5 Stelle. L’ex sindaco ha ricordato l’iter di approvazione del piano regolatore portuale tarato in base alle esigenze manifestate da due grosse aziende della zona, Pilkington e Sevel, mentre Giangiacomo ha sottolineato come il primo progetto di ampliamento, altamente impattante, fosse stato bocciato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, in considerazione del delicato contesto ambientale.

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