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Data: 14/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
D’Ottavio si dimette il Sindaco di Ortona, uno schiaffo al Pd. Lo sfogo: «Preso in giro da D’Alfonso, Coletti e gli altri». Il partito ha già deciso il successore: l’ammiraglio Rinaldo Veri

ORTONA «Dimissioni irrevocabili». Il terremoto politico nel centrosinistra si consuma in un bollente lunedì di febbraio, a pochi mesi dalle elezioni amministrative. Il sindaco di Ortona Vincenzo D'Ottavio lascia l'incarico e sbotta contro il suo partito di riferimento, il Pd, con dichiarazioni al vetriolo che profumano di resa dei conti. Le indiscrezioni di possibili dimissioni del primo cittadino iniziano a circolare nelle prime ore di lunedì, diventando notizia vera e propria nella tarda mattinata. D'Ottavio abbandona il timone della città, a sorpresa, e convoca una conferenza stampa nel pomeriggio per spiegare tutti i motivi. «Non ci sono più le condizioni politiche per mandare avanti questa amministrazione, a dire il vero non ci sono da parecchio tempo», dichiara il sindaco dimissionario. Le crisi di maggioranza hanno contraddistinto i suoi cinque anni di amministrazione, avrebbe avuto diversi motivi per dimettersi precedentemente, ma non lo ha fatto. Ora cos'è cambiato? «Ci sono motivazioni personali oltre che politiche, si è andati oltre», evidenzia D'Ottavio. Il riferimento è al Partito democratico: la goccia che ha fatto traboccare il vaso è un incontro, a sua insaputa, in cui si sarebbe deciso tutto il futuro in vista della prossima tornata elettorale. E nei programmi non ci sarebbe stato lui. «È mai possibile che un sindaco del Pd debba venire a sapere da ambienti vicini al centrodestra regionale che c'è stata una riunione alla presenza di D'Alfonso, D'Alessandro, Coletti e Cocciola, in cui si sono decise le sorti di Ortona sulla mia pelle? Beh, io non ci sto», sbotta D'Ottavio. «Questo è proprio grave, se hanno già deciso tutto a livello regionale io tolgo il disturbo, perché significa che a questo partito non servo più». L'incontro avrebbe delineato uno schema ben preciso, con la scelta di un candidato sindaco diverso da D'Ottavio (emerge il nome dell'ammiraglio Rinaldo Veri), la nomina di Tommaso Coletti all’autorità portuale di Ancona in rappresentanza del porto di Ortona e la scalata alla Camera di D'Alessandro. «A questo punto credo sia ora di chiudere la partita», aggiunge il primo cittadino. Le occasioni per dimettersi sono state tante a suo modo di vedere, due in modo particolare: «Dopo le dimissioni del vicesindaco Roberto Serafini e quando ho riazzerato la seconda Giunta, ma non le ho rassegnate per senso di responsabilità». D'Ottavio spiega che il problema sta nel metodo di lavoro: «Ho cercato sempre una condivisione reale dei progetti e delle problematiche, ma non è stato mai possibile. Non sono riuscito a far capire che quella era la strada giusta per il bene della comunità. Mancavano costantemente i numeri in Consiglio comunale e talvolta anche in Giunta». Il primo cittadino avrà adesso venti giorni per ripensare alla sua scelta a cui, se confermata, seguirà l'arrivo del commissario. Lo stesso D'Ottavio nelle settimane scorse aveva annunciato la sua ricandidatura, ma in questo momento anche questa è in discussione. Saranno giorni di riflessione.

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