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Data: 16/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Smog, ultimatum dall’Unione. Inquinamento: le nostre città fuori norma con altri 5 Stati

BRUXELLES Basta allo smog in città, i grandi Paesi europei devono prendere provvedimenti per fermare l’inquinamento che avvelena i polmoni di centinaia di migliaia di europei ogni anno. È la battaglia che ha ingaggiato la Commissione Ue mettendo sotto pressione l’Italia ma anche Francia, Germania, Gran Bretagna, e Spagna per l’inquinamento eccessivo da biossido d’azoto (NO2) riscontrato nell’aria di città come Roma, Milano, Torino, Berlino, Londra e Parigi. Stringendo le maglie della procedura d’infrazione, i diretti interessati dovranno fornire risposte concrete a Bruxelles entro due mesi. Se il ministro Galletti è certo che l’Ue riconoscerà il cambio di marcia, l’Italia rischia però ancor più sul fronte ambientale: potrebbe infatti scattare a breve la maximulta Ue per le fogne non a norma da 180 milioni di euro che, sommata alle sanzioni già in vigore per rifiuti e discariche fuorilegge, porterebbero a un conto record da quasi mezzo miliardo di euro. La Commissione ha inviato un ultimo avvertimento all’Italia e agli altri Paesi perché «non hanno affrontato le ripetute violazioni dei limiti di inquinamento dell’aria per il biossido di azoto» che «costituisce un grave rischio per la salute». Soprattutto perché «la maggior parte delle emissioni provengono dal traffico stradale» e in particolare dai motori diesel. È dal maggio 2015 che Bruxelles ha puntato l’attenzione sul problema, dove misure concrete - che Bruxelles chiede entro due mesi - possono realmente fare la differenza a fronte degli oltre 400mila morti l’anno per la cattiva qualità dell’aria e milioni di malati per problemi cardiovascolari e alle vie respiratorie.

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