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Data: 16/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Arriva il Commissario per la conta dei danni. La delega sull’emergenza al governatore Luciano D’Alfonso. Incarico concepito appositamente per l’Abruzzo e affidato con un’ordinanza. Ma D’Alfonso chiede di più. Lettera a Curcio.

PESCARA Un nuovo incarico per fronteggiare l’emergenza. Con il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, commissario delegato. Per la ricognizione dei danni provocati dal maltempo. E una serie di misure e interventi da attuare per la quantificazione ed il successivo risarcimento dei danni diretti nelle aree fuori cratere sismico. E’ quanto prevede uno schema di delibera a firma del capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio. L’ordinanza, la prima di interesse nazionale concepita appositamente per l’Abruzzo, dovrà essere approvata dal Consiglio dei ministri. Si tratta di un passaggio ritenuto fondamentale per la conta dei tanti danni in quei territori, esterni al cratere sismico, ma interessati lo stesso dal terremoto e dall’eccezionale ondata di maltempo, le cui conseguenze stanno mettendo in ginocchio la regione. L’ordinanza - la relativa proposta d’intesa è stata inviata da Curcio al governatore D’Alfonso - prevede che le componenti, anche territoriali, e le strutture operative della Protezione civile, provvedano agli interventi di soccorso e di assistenza alla popolazione, nei comuni esterni al cratere. In particolare, nel documento sono indicati l’organizzazione dei servizi, il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, la realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo, finalizzati alla tutela dell'incolumità pubblica e privata, e il riconoscimento del contributo per l’autonoma sistemazione. Nell’articolo 4 viene istituita la figura del commissario per il maltempo nella figura del governatore. Il commissario si deve occupare della ricognizione dei danni riportati dal patrimonio pubblico, privato e dalle attività economiche e produttive, sulla base delle segnalazioni inoltrate dalle amministrazioni competenti alla Regione. D’Alfonso, avvalendosi della struttura regionale, dovrà occuparsi delle attività di «controllo, omogeneizzazione e rappresentazione dei dati e delle informazioni». Seguono poi tre articoli nei quali vengono indicate le modalità di ricognizione e la scala di priorità degli interventi per quel che concerne il patrimonio pubblico, privato e le attività economiche e produttive. Nel primo caso, la ricognizione comprende, tra l’altro, il fabbisogno necessario per gli interventi di ripristino degli edifici pubblici strategici e dei servizi essenziali danneggiati (comprese scuole, strutture sanitarie e beni culturali) e il fabbisogno necessario per gli interventi di sistemazione idraulica ed idrogeologica. Per quanto riguarda il patrimonio privato, l’attività di ricognizione comprende il fabbisogno necessario per gli interventi strutturali di ripristino degli edifici danneggiati o dichiarati inagibili e per i quali sia riscontrabile il nesso di causalità tra i danni subiti e il maltempo. La quantificazione avviene con autocertificazione della stima del danno. Sul fronte delle attività economiche e produttive l'attività di ricognizione comprende il fabbisogno necessario per il ripristino delle strutture, degli impianti, dei macchinari e delle attrezzature danneggiate ed il prezzo di acquisto di scorte di materie prima, semilavorati e prodotti finiti, danneggiati o distrutti. Anche in questo caso la quantificazione avviene con l’autocertificazione. Elencate, inoltre, le procedure per la ricognizione dei fabbisogni. D'Alfonso ha 90 giorni di tempo dalla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta ufficiale per trasmettere la relazione al Dipartimento della Protezione civile. L'ultimo articolo riguarda, le disposizioni finanziarie e le risorse per i risarcimenti. «È la prima volta che un'ordinanza di interesse nazionale viene concepita appositamente per l'Abruzzo», sottolinea D'Alfonso, «ed è la prima volta che un presidente di Regione viene incaricato di quantificare i danni diretti al patrimonio privato, seguendo procedure ben specificate».

Ma D’Alfonso chiede di più Lettera a Curcio. Il presidente punta a sbloccare i rimborsi per i danni indiretti. Partita aperta con il governo Il presidente della Regione vuole accelerare sulla ricognizione e la stima delle somme necessarie per assicurare i risarcimenti

PESCARA E’ sui danni indiretti di maltempo e terremoto che si gioca la partita. Il governatore Luciano D’Alfonso ne è consapevole e si appresta a scrivere una lettera personale al capo del dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio affinché il conto dei danni subiti da imprese di ogni settore e grado siano contabilizzati nelle procedure di ricognizione. Un’iniziativa che procede in parallelo allo schema di delibera che Fabrizio Curcio (vedere articolo a sinistra) propone allo stesso presidente della giunta regionale investendolo del ruolo di Commissario delegato per i danni fuori dal cratere sismico. Una integrazione, secondo D’Alfonso, necessaria affinché ci sia un ristoro anche dei danni indiretti a seguito degli eventi calamitosi. In questo elenco rientrano ad esempio le disdette che gli alberghi di mezzo Abruzzo hanno ricevuto dopo l’ondata eccezionale di maltempo e la psicosi generata dalla paura di slavine e scosse di terremoto. Ci sono, ancora, i danni che hanno subito le aziende artigianali, agricole e produttive e contati in questi giorni dalle associazioni di categoria. Per il presidente della Regione e nuovo Commissario è necessario che nello schema di ordinanza proposto dal capo della Protezione civile sia introdotto anche un chiaro riferimento ai risarcimenti dei danni indiretti. Perché, è il ragionamento che D’Alfonso starebbe meditando di affidare alla missiva che intende inviare a Curcio, gli eventi calamitosi hanno interessato aree del territorio ad alta capacità economica. Dove ci sono imprese ed eccellenze, soprattutto nei settori dell’agro-alimentare e del biologico, oltre che del turismo estivo ed invernale. Tutte imprese, insomma, che in mancanza di interventi di sostegno, rischiano di chiudere i battenti o di ritrovarsi costrette a trasferirsi altrove. Un epilogo che, per l’Abruzzo, aggiungerebbe il danno alla beffa. In altre parole, un altro duro colpo all’economia regionale. Per questo il governatore suggerisce che al Commissario delegato - cioè a se stesso - sia affidato anche il compito di provvedere alla stima dei danni indiretti nel corso della prevista ricognizione dei fabbisogni. Con l’obiettivo di determinare con certezza l’ammontare delle risorse necessarie. Una richiesta che, qualora venisse accolta, dovrebbe consentire a D’Alfonso di premere sull’acceleratore.

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