ROMA Servizio taxi bloccato nella Capitale e in altre città italiane, tensione davanti al Senato (dove era in votazione il decreto Milleproroghe), rischio di nuove proteste e disagi per la mobilità anche nei prossimi giorni. Tra tassisti e Governo i toni tornano a scaldarsi: la categoria accusa Palazzo Chigi di penalizzare le auto bianche, favorendo la concorrenza di Uber e delle auto a noleggio con conducente (Ncc). Sit-in e proteste sono in corso da mercoledì sera nelle maggiori città italiane: la protesta dei tassisti ha provocato anche l'intervento del Garante sugli scioperi, che ha eccepito ai sindacati la violazione della legge in materia, per quanto riguarda «l'obbligo del preavviso di 10 giorni, la mancata predeterminazione della durata dell'astensione e il mancato rispetto della garanzia delle prestazioni indispensabili». Sullo sfondo, la concorrenza sempre più dura per dividersi la torta del servizio di trasporto pubblico non di linea.
LE NORME
A scatenare lo scontro sono stati i contenuti un pacchetto di misure sui servizi di noleggio contenuto nel maxiemendamento al Milleproroghe. In particolare la proposta di modifica, con la prima firma della senatrice Linda Lanzillotta (Pd), che prevede un nuovo slittamento, fino al 31 dicembre 2017, del termine per l'emanazione del decreto del ministero delle Infrastrutture contro l'esercizio abusivo del servizio di taxi e Ncc. La protesta ha provocato per tutto il giorno traffico in tilt a Roma, Milano, Torino e Firenze.
I DISAGI
Nella Capitale l'agitazione, cominciata già prima delle 9 di ieri mattina con un sit-in davanti al Senato, si è estesa anche agli aeroporti di Ciampino e Fiumicino, praticamente svuotati di auto bianche: la società di gestione Adr ha messo a disposizione un servizio gratuito di navette sostitutive dagli scali al centro cittadino. Un migliaio di tassisti si è raccolto spontaneamente nei pressi di Palazzo Madama. «Il ministro Delrio si assuma la responsabilità del governo - tuona Nicola Di Giacobbe, di Unica taxi Cgil - La legge 21 si può migliorare ma solo con il consenso delle categorie. Gli impegni presi si rispettano». Per Alessandro Genovese di Ugl taxi «questa è una sanatoria pro Uber e pro abusivi, lo hanno capito tutti». Nel capoluogo toscano una delegazione di tassisti ha protestato davanti alla Prefettura, a Torino i conducenti delle auto bianche hanno manifestato in piazza Castello.
LA TRATTATIVA
Per trovare una soluzione alla vertenza, il ministero dei Trasporti convocherà tutte le sigle sindacali dei tassisti per un incontro in programma martedì prossimo: «L'emendamento è passato e adesso apriremo un tavolo per vedere come ragionare per dare un quadro complessivo in cui discutere insieme», commenta il ministro Graziano Delrio. Ma contro i sindacati di categoria, per i gravi disagi creati ieri nelle città, si schierano alcuni deputati come Michele Anzaldi (Pd) - che chiede «sanzioni esemplari, affinché venga garantito che non accada più» - e le associazioni dei consumatori: il Codacons fa sapere che depositerà un esposto urgente alle Procure di Roma, Milano e Torino per interruzione di pubblico servizio. L'Autorità di garanzia sugli scioperi ha intanto scritto ai sindacati invitandoli «a porre in essere le iniziative idonee a far cessare ogni disservizio».