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Data: 17/02/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Statali, la riforma slitta di una settimana Oggi via libera al taglio delle partecipate

ROMA L'approvazione della riforma sul pubblico impiego slitterą alla prossima settimana. Il provvedimento, inizialmente annunciato per oggi in consiglio dei ministri, non sarą all'ordine del giorno della riunione, mentre sul tavolo del consiglio arriveranno i decreti correttivi sui furbetti del cartellino e sulle partecipate pubbliche, che erano stati azzoppati dalla sentenza della Corte Costituzionale di novembre dello scorso anno. La Consulta aveva chiesto che su alcuni provvedimenti inseriti nella riforma della Pubblica amministrazione, fosse raggiunta un'intesa in Conferenza Stato-Regioni. Al momento, tuttavia, su nessuno dei testi riformulati dal governo questa intesa č stata raggiunta. Sulle partecipate, per esempio, le Regioni hanno chiesto che la soglia di fatturato sotto la quale scatta la chiusura automatica della societą, fosse ridotta da un milione a 500 mila euro. Nelle bozze di provvedimento circolate in questi giorni, tuttavia, questa indicazione non sarebbe stata recepita. La norma, del resto, comporterebbe la chiusura automatica di circa 3 mila societą partecipate nell'ambito di un piano di riduzione del perimetro del capitalismo municipale, che dovrebbe portare le societą controllate da Comuni e Regioni dalle attuali 8 mila a circa mille.
LE RESISTENZE
La resistenza del governo č anche giustificata dal fatto che Palazzo Chigi e il Tesoro sono alla ricerca di fonti di finanziamento alternative per coprire la manovra correttiva da 3,4 miliardi. Il provvedimento taglia-partecipate comporterebbe, secondo alcune stime, risparmi per un miliardo di euro. Il decreto che invece prevede il licenziamento sprint dei dipendenti pubblici colti in flagrante a timbrare il cartellino e a marinare il lavoro, non ha subito modifiche sostanziali. Resta la sospensione dal lavoro entro 48 ore e il termine di 30 giorni per la conclusione del procedimento disciplinare. Sarą comunque espressamente previsto che sono fatti salvi gli effetti prodotti dal decreto nel periodo in cui č gią stato in vigore. Questo significa che i licenziamenti e le sospensioni scattate a seguito del provvedimento non saranno revocate. Secondo gli ultimi dati dell'Ispettorato del ministetro della pubblica amministrazione, sono 280 i licenziamenti scattati nel 2015 nei confronti di dipendenti pubblici. Rispetto all'anno prima si registra, in base ai dati pervenuti, un deciso aumento (+23,3%). Quanto alle cause, 108 licenziamenti derivano da assenze. Ma nel 2015 ancora non era entrato in vigore il decreto anti-furbetti del cartellino. Per quanto riguarda, poi, il Testo unico sul pubblico impiego che sarą approvato la prossima settimana, tra le novitą dell'ultima ora c'č che il piano straordinario per il superamento del precariato nella pubblica amministrazione scatterą per chi abbia maturato almeno tre anni di servizio, anche se non continuativi negli ultimi otto anni. Quindi visto che il programma parte nel 2018, l'anzianitą minima si calcola a partire dal 2010.

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