Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/11/2024
Visitatore n. 740.949



Data: 18/02/2017
Testata giornalistica: Il Centro
I furbetti del cartellino licenziati in trenta giorni. Riforma Madia: dopo i rilievi della Consulta il governo vara il decreto di modifica. Nel testo anche il piano di riduzione delle società partecipate: scadenza a giugno

ROMA Via libera ai licenziamenti lampo per i “furbetti del cartellino” sorpresi con le mani nel sacco a timbrare per poi marinare l’ufficio. Il governo, dopo i rilievi della Consulta, ha approvato il decreto che sancisce la riforma modificando in parte anche i meccanismi che dovranno portare a un taglio (da 8 mila a mille) delle società a partecipazione pubblica. Il Cdm ha invece rinviato il decreto sui dirigenti sanitari delle Asl, che sarà esaminato il 23 febbraio assieme alla riforma del Testo Unico sugli statali. Ecco come si configurano i licenziamenti e il piano di riduzione delle partecipate. Sospensione furbetti. I dipendenti pubblici colti in flagranza a timbrare il cartellino (anche attraverso videocamere e sistemi di registrazione delle presenze), ma poi assenti dal posto di lavoro saranno sospesi con atto disciplinare motivato nel giro di 48 ore e lasciati subito senza stipendio. Licenziamento. L’allontanamento, disposto dall’amministrazione dopo un’inchiesta cui segue un processo disciplinare, può avvenire nei casi, conclamati nel giro di un mese. In tutte le altre circostanze che meritano approfondimenti più complessi l’atto può concludersi in 4 mesi. Risarcimento danni. Il dipendente licenziato, oltre alla perdita del posto di lavoro, rischia anche di risarcire per “danno di immagine” l’amministrazione con una sanzione pecuniaria non inferiore a sei mesi di stipendio più interessi e spese legali. La denuncia, da parte dell’amministrazione che ha proceduto al licenziamento, deve avvenire entro 20 giorni dall’avvio del procedimento disciplinare. La Corte dei Conti potrà procedere per danni d’immagine entro 150 giorni dalla conclusione della procedura di licenziamento. Rischio dirigenti. Il dirigente che non attiverà il procedimento disciplinare, che va fatto entro 48 ore, coprendo la frode del proprio collaboratore, potrà a sua volta essere licenziato e incorrere nel reato di omissione in atti di ufficio. Vanno incontro a sanzioni anche eventuali complici che abbiano agevolato la frode. Monitoraggio. I dati sui licenziamenti lampo saranno archiviati in un cervellone informatico ad hoc che consentirà di controllare l’andamento delle sanzioni. Proroga taglio partecipate. Il governo ha allungato i termini per la presentazione del piano di razionalizzazione dal 23 marzo al 30 giugno. Entro quella data le Regioni dovranno stilare una lista di società delle quali disfarsi. Società da chiudere. Non sono più consentite le società prive di dipendenti e quelle che hanno un numero di lavoratori inferiore a quello degli amministratori. Dovranno essere tagliate quelle che nella media dell’ultimo triennio hanno registrato un fatturato sotto il milione di euro e quelle che non hanno emesso fatture nell’ultimo anno. Stop anche a quelle che svolgono all’interno dello stesso Comune o area vasta doppioni di attività e quelle che negli ultimi 5 anni hanno fatto registrare quattro esercizi in perdita.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it