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Data: 18/02/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Taxi ancora fermi «Chi vuole lavorare viene intimidito»

ROMA Il Garante sugli scioperi ha aperto una inchiesta sullo stop non autorizzato dei taxi, la Prefettura di Roma ha chiesto alla Questura di indagare, il Codacons ha presentato un esposto alla procura. Il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, convoca per martedì i sindacati ed è pronto a presentare una proposta di riordino di tutti il settore. Resta però un dato: a Roma ieri i taxi non c'erano, la protesta illegale contro Uber non si ferma. «I nostri tassisti vorrebbero tornare in servizio, ma non possono perché hanno paura, sono minacciati, abbiamo chiesto aiuto ai carabinieri» spiegano da una cooperativa. Nicola Di Giacobbe, Unica Cgil, denuncia: «Ci sono dei gruppetti organizzati sulle chat che stanno boicottando la ripresa del servizio. E le multinazionali - il riferimento è a Uber - ci stanno guadagnando, durante queste manifestazioni spontanee il costo delle loro tariffe è quadruplicato». A Roma le auto bianche sono ferme da due giorni, dall'aeroporto di Fiumicino è impossibile prendere un taxi e Adr (la società che gestisce lo scalo) ha organizzato delle navette alternative. Paralisi anche in centro, a cominciare dalla stazione Termini. Le principali sigle sindacali chiedono di tornare in servizio, ma inutilmente.

MULTE Loreno Bittarelli, Uri Taxi: «Sono stato io stesso a Fiumicino, per riportare serenità, ma i tassisti sono preoccupati delle ritorsioni». Bittarelli e Nicola Di Giacobbe (Unica Cgil) hanno firmato una lettera in cui condannano il mancato rispetto delle regole e chiedono alle autorità «di tutelare i tassisti che segnalano numerosissime indebite azioni intimidatorie». Nel 2012, quando Roma fu paralizzata dalle proteste delle auto bianche, il garante sugli scioperi multò le quindici sigle sindacali per un totale di 250mila euro. Anche in questo caso la procedura è stata attivata, ma lo scenario sembra più complesso, perché alcuni sindacati stanno collaborando, ma c'è chi soffia sulla protesta, malgrado il governo abbia accettato di aprire un tavolo di trattativa per martedì prossimo. Da sapere: si tratta di uno sciopero selvaggio e non autorizzato, contesta le misure sui servizi di noleggio contenute nel maxiemendamento al decreto Milleproroghe che, secondo la categoria, favorisce Uber. Lo stop non autorizzato di un servizio pubblico come i taxi sta avvenendo anche a Milano, dove alcune associazioni sindacali sono state convocate in Prefettura e hanno lanciato un appello: «Invitiamo i colleghi a non aderire alle assemblee spontanee, evitando anche possibili sanzioni da parte della Commissione di Controllo degli scioperi per il trasporto pubblico non di linea». A Firenze il servizio è ripreso regolarmente, lo stesso è avvenuto a Torino dove però lunedì si svolgerà un'assemblea.
La situazione resta esplosiva a Roma, dove la commissione di garanzia sugli scioperi attende l'esito delle verifiche della Prefettura che deve capire se davvero le sigle sindacali stanno facendo il possibile per convincere i loro iscritti a rispettare la legge.

MINACCE Ma ieri Assodemoscoop e Confcooperative Roma hanno denunciato: «Ci stanno arrivando molte segnalazioni di gruppi di facinorosi che a bordo di macchine private e di scooter si avvicinano con fare minaccioso a tassisti in servizio intimidendoli e recando loro in alcuni casi danni ai mezzi di trasporto. Sono stati avvisati i Carabinieri di Roma e di Fiumicino».

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